“Quel casale non si tocca”. Tor Carbone si mobilita
L’Agenzia per le tossicodipendenze di Roma Capitale cambia indirizzo. Dall’attuale sede di via Savona dovrebbe traslocare in questo casale della campagna romana, in zona Tor Carbone, ristrutturato grazie a una convenzione del 1994 tra Comune e costruttori. Nata nel 1998 con una delibera del Consiglio comunale, l’agenzia ha la sua mission nella prevenzione, il contrasto, l’assistenza sociale e il reinserimento dei tossicodipendenti, nonché interventi volti alla creazione di una rete assistenziale in collaborazione con i servizi di recupero e cura delle Asl. Dispone di autonomia contabile, gestionale e organizzativa, ha un presidente, un consiglio di amministrazione, un direttore generale, uffici di segreteria, amministrativi, tecnici, di bilancio e delle risorse umane. Insomma un vero e proprio ente assistenziale che fa capo all’assessorato alle Politiche sociali. Per tale apparato, evidentemente, gli angusti locali della palazzina al quartiere San Giovanni non sono più sufficienti. Così l’attenzione è caduta su un casale che, secondo le previsioni della convenzione era destinato a un uso sociale, come sede dei comitati di quartiere e luogo di aggregazione dei cittadini, in un quartiere che di punti di aggregazione ne ha ben pochi. L’amministrazione comunale ha preso un’altra decisione, scatenando vivaci polemiche. I cittadini chiedono che l’iniziale destinazione d’uso ad attività ricreative di quartiere sia rispettata. Dello stesso avviso i partiti di opposizione dell’assemblea capitolina. Al centro un servizio che dovrebbe essere riorganizzato: sia nelle Asl, dove i Ser.t – che somministrano il metadone – sono sempre più privi di risorse, che al Comune con il potenziamento della rete assistenziale.