12 marzo, una Giornata per la sicurezza
La Asl di Frosinone si è dotata di impianti di videosorveglianza e allarme immediato
Sa quasi di beffa, commentare la celebrazione della terza edizione della Giornata nazionale contro la violenza verso gli operatori sanitari, che si celebra il 12 marzo, con gli ennesimi episodi di aggressione. Uno degli ultimi all’ospedale Santa Scolastica di Cassino, dove la sera del 7 marzo un 33enne in stato di alterazione psicofisica ha minacciato infermieri e medici, mettendo a soqquadro il pronto soccorso e lanciando un monitor sui presenti. Soltanto la professionalità dei carabinieri arrivati sul posto è riuscita a domare le intemperanze dell’energumeno, denunciato per interruzione di pubblico servizio, minacce e resistenza a pubblico ufficiale. Altri violenti episodi in due strutture napoletane, il pronto soccorso del Cto e Villa Betania a pochi giorni di distanza, il 10 marzo. Una problematica irrisolta che ormai è diventata consuetudine, contro cui è necessario porre tempestivi e opportuni rimedi. “In nessun angolo d’Italia – ha commentato il segretario nazionale di Ugl Salute Gianluca Giuliano – gli operatori possono oggi lavorare in assoluta sicurezza. Abbiamo contato morti, feriti in modo grave. E spesso ai segni sul corpo gli aggrediti devono aggiungere ferite psicologiche difficilmente rimarginabili che sono una delle cause principali dell’abbandono del Servizio sanitario nazionale. Ben venga allora la Giornata dedicata alla sicurezza, ma le parole non possono più bastare”. Per questo i vertici dell’organizzazione sindacale si faranno carico di sollecitare il ministro della Salute Orazio Schillaci, nel corso della conferenza organizzata al dicastero, per la giornata del 12 marzo, di proporre la presenza di presidi di sicurezza, nonché l’attivazione di sistemi di allarme collegati alla centrale di polizia, uniti a corsi di autodifesa per il personale. Rimedi a cui alcune strutture sanitarie della Regione Lazio hanno già provveduto, precorrendo tempi e iter burocratici legati agli interventi ministeriali. Ė stata la Asl di Frosinone a bruciare le tappe, con l’installazione – negli ospedali Fabrizio Spaziani del capoluogo, San Benedetto di Alatri, Santa Scolastica di Cassino e Santissima Trinità di Sora – di impianti di videosorveglianza nelle aree di attesa dei pronto soccorso, con la presenza di due guardie particolari giurate nei pressi della Medicina d’Emergenza dei quattro nosocomi a fare da deterrente e l’attivazione del pulsante rosso di emergenza, per una tutela completa dei sanitari. Una soluzione adottata dal commissario straordinario della Asl Sabrina Pulvirenti, fresca di nomina – alla guida dell’azienda dal 1° novembre 2023 – ma già molto decisa a fronteggiare le emergenze che più marcatamente minano il benessere dei pazienti e la sicurezza degli operatori.