Benché sembri che qualcosa, almeno in termini di operatività, sul limitare le liste d’attesa si stia muovendo, i tempi per accedere alla diagnostica sono ancora poco sostenibili. Bisogna fare molto di più. Mammografia, ecografia mammaria richiedono attese fino a gennaio 2025, ecografia addominale e polisonnografia fino ad ottobre, ecocolordoppler dei vasi inferiori e superiori anche fino a dicembre, ecocardio altrettanto. Sono soltanto alcuni delle indagini più richieste. Eppure il modo per contrarre le attese c’è eccome. Come mai infatti le strutture private offrono queste stesse prestazioni in tempi molto più brevi e alcune di loro compattate in pacchetti economici? La risposta è presto detta. La ricetta ‘Fials’ comprende alcune accortezze che vorremmo presentare alla Regione Lazio e al presidente Rocca che ha tenuto per sé la delega sanitaria: anche le strutture pubbliche dovrebbero utilizzare le macchine per la diagnostica di pomeriggio e negli orari preserali, al contempo dovrebbero offrire pacchetti di prestazioni, sul modello del Pac, a prezzi competitivi. Se invece l’Istituzione regionale consentirà questa politica esclusivamente alle strutture private convenzionate, presto saranno i privati a dettare il prezzo dei Drg, alzandolo a proprio piacimento. Un costo aggiuntivo che automaticamente si andrebbe a ripercuotere sui cittadini con l’Irpef regionale senza migliorare l’offerta pubblica ma, finalizzando il percorso monopolistico del privato accreditato, con ulteriori danni per l’intero sistema sanitario. Ci auguriamo che il presidente Rocca comprenda la gravità della situazione.

 

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