L’ora è scoccata. Il 24 dicembre alle 19, con l’apertura della Porta Santa da parte di Papa Francesco, il Giubileo avrà ufficialmente inizio e, insieme a lui,  partirà la nuova organizzazione del servizio di emergenza della Capitale che, da tempo, si preparava a rispondere alla aumentata domanda di soccorso. Con due determine della direzione regionale Istruzione, formazione e politiche per l’occupazione – la G13660 e la G13661 – pubblicate il 17 ottobre scorso, è stato implementato l’organico del 118 con l’assunzione di 100 autisti barellieri a tempo determinato, iscritti ai centri per l’impiego del Lazio e il contestuale reclutamento di 126 operatori di analogo profilo, da immettere negli organici a tempo indeterminato mediante selezione. Una riorganizzazione totale, con la dotazione di 127 nuove ambulanze e 25 auto mediche per rinnovare l’ormai vetusto parco dei mezzi. Ma l’ulteriore e rivoluzionaria novità, che capovolge in modo determinante  le modalità di accesso al servizio è l’attivazione del cosiddetto numero europeo armonizzato (Nea) 116117, in grado di filtrare le chiamate non riferite a situazioni di immediato pericolo ma identificabili come cure mediche differibili, evitando così che richieste improprie arrivino al 118 dedicato soltanto all’emergenza/urgenza. Una boccata d’ossigeno per il sovraffollamento in pronto soccorso e un punto di riferimento per l’assistenza sul territorio. Nato dalla “Decisione numero 116” della Commissione europea del 15 febbraio 2007, perfezionato da ulteriori atti normativi, tra cui l’accordo della Conferenza Stato-Regioni del 2016, il Nea è partito nel Nord Italia per poi estendersi a tutto il territorio nazionale. E se il prefisso 116 resterà sempre invariato, ad esso saranno a mano a mano aggiunti altri suffissi di pertinenza sociosanitaria – dall’assistenza psicologica alle denunce di violenza, passando per i consigli medici e il sostegno ai minori – sollevando il 118 da incombenze del tutto inappropriate e assicurando ai cittadini la corretta risposta alle reali necessità. Gli operatori del Nea saranno in grado di colloquiare in 17 lingue diverse, così da recepire quante più richieste possibili di assistenza medica, infermieristica e sociale. Una vera rivoluzione e una risposta ai milioni di pellegrini e turisti in arrivo nella Capitale e nel Lazio per il Giubileo.

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