Sanità, il triste primato della corruzione è nel Lazio
Si chiama Transparency International il network mondiale impegnato da oltre un decennio in 100 paesi nella lotta alle distorsioni prodotte dalla corruzione. Attraverso il cosiddetto Corruption Perception Index, che è l’indice di percezione, il team interno Alac, Allerta anti corruzione, con cadenza annuale stila una graduatoria dei paesi sulla base dei livelli di percezione del fenomeno, determinati da valutazioni di esperti e da sondaggi di opinione. Nel rapporto presentato il 30 giugno scorso in Italia è emerso il triste, ma non inaspettato, primato dei fenomeni corruttivi in sanità riferito al 2019. Sono in tutto 88 le segnalazioni ricevute nel nostro Paese dai ricercatori del gruppo, da parte di numerosi uffici pubblici appartenenti allo Stato e agli enti territoriali. Il Lazio è la regione con il numero più alto di segnalazioni che si riferiscono principalmente ad episodi di frodi (25) favoritismi e clientelismi (25). La sanità rimane il settore più critico con ben 34 segnalazioni, alcune di queste riferite all’emergenza Covid-19, con il ritiro della fornitura di dispositivi di protezione individuale a causa di certificati non idonei a garantire la tutela degli operatori sanitari, come riportato nell’articolo (https://www.sireneonline.it/wordpress/?p=6714). Sono oltre 700 gli enti pubblici che, ad oggi, hanno aderito alla piattaforma WhistleblowingPA per le segnalazioni, offerta gratuitamente alle amministrazioni. La modalità di “segnalazione d’illeciti nella pa”, fu introdotta nel 2012 con la legge 190 che ha istituito la figura del dipendente che riferisce di pratiche illegali, individuata con il termine inglese whistleblower – letteralmente soffiare nel fischietto, come i poliziotti o gli arbitri che interrompono azioni scorrette o illeciti – e nel 2019 ha ricevuto particolare protezione dalla legislazione europea. Durante l’emergenza Covid-19, il team di Transparency ha scritto ai presidenti di tutte le regioni italiane, sollecitando la massima trasparenza sulla trasmissione dati dei tamponi eseguiti “che sono di particolare importanza – si legge nella nota – per la lettura della reale situazione che stiamo vivendo”.