A Milano infettivologi a congresso
Ė ambizioso il programma del congresso della Società Italiana di Malattie Infettive e Tropicali – Simit arrivato alla 20esima edizione, presieduto da Massimo Galli, past president Simit, professore ordinario di Malattie infettive all’Università di Milano e da Giuliano Rizzardini infettivologo e direttore di dipartimento dell’ospedale Sacco della città meneghina. Momento topico dell’assise, la tavola rotonda del 30 novembre, un serrato confronto che tratta il tema “L’Italia e i virus, tra pandemia e Pnrr” e illustra i metodi per contrastare i patogeni dell’Aids, dell’epatite C, dell’influenza e il coronavirus. In corso dal 28 novembre fino al 1° dicembre, data in cui si celebra la “Giornata mondiale per la lotta all’Aids”, i quattro giorni di studio si snodano tra simposi e analisi dei dati, in collaborazione con altre società scientifiche. Una particolare attenzione verrà dedicata alla collaborazione tra i giovani infettivologi e la comunità scientifica. Tra i temi trattati, come era facile prevedere, grande attenzione è riservata al Covid-19, di cui verranno considerati gli aspetti eziopatogenetici, epidemiologici, clinici, terapeutici, la prevenzione vaccinale. In primo piano l’impatto della pandemia sull’organizzazione sanitaria e la necessità di considerare la riorganizzazione della stessa. Al centro della discussione i cinque grandi temi della infettivologia dei giorni nostri, come già ricordato: le infezioni da Hiv; le epatiti con particolare riguardo per l’epatite C, la lotta alle infezioni da microrganismi multiresistenti. Si tratta anche della necessità di un corretto uso delle terapie antimicrobiche, dell’estensione dell’impiego delle vaccinazioni, con particolare riferimento alle vaccinazioni dell’adulto e delle persone con comorbilità. Di particolare interesse le malattie emergenti e la salute globale, un filone che include le malattie tropicali e le infezioni trasmesse da vettori, molto comuni nei paesi del Terzo mondo. “Bisogna ragionare sugli interventi di oggi contro la Covid – è il parere ricorrente di molti degli intervenuti – e di domani contro le future epidemie che meritano un’organizzazione in grado di identificarle e contenerle rapidamente. Inoltre, dobbiamo mantenere alta l’attenzione su epatiti, Aids, infezioni dovute a batteri multiresistenti. E bisogna rimettere al centro il tema prevenzione, promuovendo campagne vaccinali non solo contro la Covid ma anche contro lo pneumococco nell’anziano, l’herpes zoster e rilanciare la vaccinazione antinfluenzale”. Per quanto attiene ai piani pandemici, al centro dell’attenzione negli ultimi tempi, dal congresso è emersa la necessità di aggiornare e porre le basi per il piano nazionale anti Aids, varato nell’ottobre del 2017 e rimasto in larga parte inattuato. Ė pressante la necessità di un suo adeguamento che vada di pari passo con la revisione della legge 135 del 1990, concernente il Programma di interventi urgenti per la prevenzione e la lotta contro la malattia.