“Acquapendente e Amatrice, ospedali in zone disagiate”. Parte la richiesta della Regione

ospedale_acquapendenteInviata una richiesta ufficiale al ministero della Salute dalla direzione della sanità regionale, istanza fino ad oggi rimasta in sospeso, causa il ritardo dell’approvazione del documento che stabilisce gli standard qualitativi dell’assistenza ospedaliera, che ha avuto il nulla osta della conferenza Stato-Regioni il 5 agosto scorso. Nella nota, si invoca un parere atto a riconoscere alle strutture di Acquapendente e Amatrice lo status di presidi ospedalieri in zone disagiate. La richiesta nasce dalla constatazione che entrambi i nosocomi sono in possesso dei requisiti citati. Nell’istanza, gli uffici della direzione regionale sanità spiegano: “Allo scopo di completare entro i tempi previsti di fine settembre il lavoro di redazione del documento tecnico, da allegare al decreto di riorganizzazione della rete ospedaliera, si chiede un parere circa il riconoscimento all’interno del nuovo atto, delle due strutture di Acquapendente e Amatrice come presidi ospedalieri di zone particolarmente disagiate. Le due strutture per la loro collocazione geografica e per i tempi di percorrenza verso i due dipartimenti di emergenza di riferimento – situati presso l’ospedale Belcolle di Viterbo e il San Camillo De Lellis di Rieti – superiori ai 90 minuti, soddisfano i requisiti contenuti nel regolamento”. Nella nota si fa inoltre riferimento all’impossibilità di individuare le strutture quali ospedali in zone disagiate nei cosiddetti “piani operativi” 2013/2015 – documenti che ridisegnano la sanità regionale dopo la cura della ‘razionalizzazione’ – in quanto gli stessi furono stilati prima della definizione degli standard assistenziali approvati in Conferenza Stato-Regioni.

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