A una settimana dalla scomparsa, vogliamo ricordare Franco Brugnola, un faro per la sanità del Lazio, un esempio di competenza e umanità, una vita spesa tra professione, studio, divulgazione e impegno civico. Laureato in Giurisprudenza, Master in Economia sanitaria, è stato funzionario al ministero della Sanità e responsabile della programmazione sanitaria della Regione Lazio. Si è poi distinto ai vertici di numerosi enti, tra cui gli Istituti Fisioterapici Ospitalieri di Roma Regina Elena e San Gallicano, fu nominato amministratore straordinario della Unità sanitaria locale di Frosinone e commissario di quella di Latina per diventare poi direttore generale del Comune di Formia, direttore amministrativo della azienda sanitaria locale di Latina e dell’Istituto zooprofilattico sperimentale di Lazio e Toscana. Unita alla competenza amministrativa, la sua capacità di entrare nei complessi meccanismi giuridici della materia sanitaria, peculiarità che gli ha consentito di indicare la strada giusta agli amministratori regionali finché la malattia che lo affliggeva lo ha consentito. Ė del 21 dicembre 2022, il suo ultimo articolo sul blog che curava da anni, in cui esamina la situazione relativa alla realizzazione del nuovo ospedale di Latina e la dotazione dei posti letto, che manifesterebbe comunque carenze rispetto alle reali necessità e a quanto previsto da un decreto ministeriale del 2015. “Anche quando venisse realizzato il nuovo ospedale, mancherebbero comunque i posti letto nel presidio ospedaliero più importante della provincia su cui grava più della metà della popolazione”, sottolinea senza remore. Perché Franco Brugnola non le mandava a dire anche alla sua parte politica, qualora ravvisasse un errore. Come nel caso del decreto firmato da Nicola Zingaretti del 2017 che, in luogo dei 704 letti previsti per le esigenze dell’area pontina, stabilì una dotazione di soli 524 posti, un taglio che incide profondamente in una provincia già deprivata di servizi. Come quei Punti di primo intervento, ex pronto soccorso, poi declassati dalla Regione a Punti di assistenza territoriale con scarsissime funzioni di emergenza, che grazie alla battaglia di Brugnola, alla testa di un comitato di cittadini di Sabaudia e alle sue ineguagliabili conoscenze giuridiche, hanno comunque mantenuto la connotazione di servizio di emergenza-urgenza, costringendo Zingaretti e l’assessore alla Sanità Alessio D’Amato a un imbarazzante retromarcia. L’impegno del giurista non si è limitato solo alla sanità. Ha ricoperto la carica di consigliere comunale, con coraggiose incursioni nell’oscuro mondo del caporalato, così attivo nel pontino, trattato in varie occasioni nella prolifica attività pubblicistica. Ultima sua fatica, il corposo manuale “Il diritto alla salute nel Servizio Sanitario nazionale”, compendio finale di una preziosa serie di pubblicazioni, tra cui il “Manuale per le Case della salute”, “Il Sindaco di tutti. Come gestire il Comune per un risultato durevole”, “Manuale per un consigliere comunale di opposizione – Come sfidare la maggioranza”, poi due libri bianchi sulla sanità nella provincia di Latina e di Frosinone e ancora, sempre a tutela dei diritti dei cittadini “Il cittadino protagonista: partecipazione, informazione, trasparenza e tutela della legalità”. E con lo sguardo realista dell’esperto, che mette a nudo una realtà amara, ha dato alle stampe “Salute uguale per tutti…noi credevamo…”. Per approfondimenti: https://francobrugnola.blogspot.com/

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