Africa, il Covid galoppa, immunità nel 2023
Green pass: irrompe la polemica nel Paese, sulla possibilità o meno di blindare gli ingressi nei locali pubblici ai non vaccinati contro il Covid ma altre emergenze, ben più gravi, si fanno avanti tra l’indifferenza generale. Insieme alla proposta di estendere il passaporto verde in ogni angolo del nostro Paese, sta man mano lievitando un pericolo di prim’ordine di cui i grandi esperti sembrano ignorare la portata: l’esplosione dei contagi in Tunisia e nel resto dell’Africa. Lo sostiene Foad Aodi, presidente dell’Associazione medici di origine straniera in Italia (Amsi) e dell’Unione medica euro mediterranea, che in un comunicato lancia l’allarme: “in Tunisia e tutta l’Africa c’è un aumento continuo dei contagiati per Covid e mancano i vaccini”. Secondo il professore, le infezioni sarebbero 10mila al giorno, con un aumento del 25% al giorno mentre per i decessi ci sarebbe un incremento del 15%. Nota dolente, oltre alla velocità di diffusione della pandemia, le scarse vaccinazioni, con l’1,5% di immunizzati totali e il 2,6% con una sola dose. “Siamo molto preoccupati per quello che potrebbe succedere in Italia con l’immigrazione – sostiene Aodi – sono sempre stato contro l’allarmismo sui migranti che portano malattie ma in questa fase non nascondo la mia apprensione”. Il medico dipinge uno scenario devastante: “i servizi sanitari in Tunisia e in tutta l’Africa sono al collasso, il programma Covax si è limitato agli slogan, senza far arrivare i vaccini ai paesi poveri e intanto prolificano le varianti, come quella che si è sviluppata in Algeria. Di questo passo l’immunità di gregge in Africa non si raggiungerà prima del 2023”. Prospettiva allarmante e, mentre per gli italiani si studiano sistemi coercitivi per obbligarli a vaccinarsi, in Sicilia continuano gli sbarchi incontrollati, con gravi rischi per la salute di tutti i cittadini.