Aggressioni ai sanitari: uno sportello in aiuto
Un nuovo servizio in aiuto ai professionisti sanitari. A cura della associazione Aical, una onlus da tempo impegnata nel settore, è stato attivato alcuni mesi fa uno sportello di consulenza multidisciplinare rivolto agli operatori vittime di brutalità, abusi, violenze. Minacce, insulti, vere e proprie aggressioni fisiche si fanno sempre più frequenti: uno stillicidio che deve essere fermato, un clima in cui infermieri e medici, in prima linea nell’emergenza Covid, sono passati da eroi a vittime. Nella prima “Giornata contro la violenza sugli operatori sanitari”, istituita il 12 marzo dal ministero della Salute, illustrare l’attività di un qualificato punto di ascolto può servire a venire incontro a soggetti che spesso si trovano in difficoltà senza avere riferimenti a cui rivolgersi. Dai dati Inail, risulta che circa la metà delle aggressioni nei confronti del personale sanitario in tutta Italia è rivolta agli infermieri, con una triste stima pari a circa 13 violenze al giorno, per un totale di 5000 brutalità commesse ogni anno. Il numero più allarmante riguarda le aggressioni fisiche, che assommano, più o meno a 2900 casi: semplicemente intollerabile. Si va dalle “promesse” di vendetta di pazienti barellati a veri e propri assalti di parenti imbufaliti, schierati in massa ai cancelli degli ospedali, in attesa del fine turno dei malcapitati operatori. Intanto la Ue e, di riflesso il nostro Paese, si stiano attrezzando con gli adeguati strumenti di tutela. È pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale del 26 gennaio 2021 numero 20 la legge 4 del 15 gennaio 2021 “Ratifica ed esecuzione della Convenzione dell’Organizzazione internazionale del lavoro numero 190 sull’eliminazione della violenza e delle molestie sul luogo di lavoro”, adottata a Ginevra il 21 giugno 2019 nel corso della 108ª sessione della Conferenza generale della medesima organizzazione. Volenterose enunciazioni, che debbono però trovare concretezza iniziando, ad esempio, con il coinvolgere le aziende sanitarie e ospedaliere a mettere in atto buone pratiche per prevenire. Per questo, ben venga la celebrazione della giornata a patto che a questa seguano azioni concrete che, secondo Lidia Porzio, avvocato e presidente Aical, debbono esplicarsi “per liberare il mondo del lavoro dalla violenza, per tutelare la dignità delle persone nella loro attività, attraverso il recepimento della normativa internazionale atta a prevenire e combattere il fenomeno”. Per info: https://www.aicalaps.org/ (Nella foto: infermieri in corteo)