Aids, un giorno non basta: servono i fatti
Iardino, Fondazione The Bridge: “Approvare subito la legge ferma in commissione”
“C’è da augurarsi che quella celebrata il 1° dicembre 2024, sia l’ultima giornata mondiale contro l’Aids senza una nuova legge”. Ė questo l’auspicio di Mauro D’Attis, componente V commissione Bilancio, tesoro e programmazione della Camera dei deputati, esponente di Forza Italia e relatore nell’ottobre 2022 di una proposta di legge su interventi per la prevenzione di Hiv, Aids e Papilloma Virus. In occasione della recente presentazione del libro bianco “Hiv. Le parole per tornare a parlarne”, l’onorevole sollecita l’approvazione della proposta di legge bloccata in commissione Affari sociali e sanità di Montecitorio “uno strumento che innova la legge 135 del 1990 e che doterebbe il Paese di nuove opportunità per combattere l’Hiv e le malattie sessualmente trasmissibili”, incalza D’Attis. Analogo concetto è stato espresso da Rosaria Iardino, presidente della Fondazione “The Bridge”, intervenuta alla conferenza stampa tenutasi alla Camera dei deputati il 28 novembre “Montecitorio in rosso per una nuova legge sull’Hiv: prevenzione, inclusione e superamento della legge 135/90”. Il colore rosso è la tonalità che ha inondato ’edificio della Camera in occasione della celebrazione della Giornata contro l’Aids, per ricordare a tutti un tema colpevolmente passato in secondo piano nel dibattito politico attuale e nella comunità scientifica, forse distratta da altre emergenze. Si invoca da più parti l’approvazione del provvedimento pronto a innovare una normativa, la 135 del ’90, che risente del tempo e delle mutazioni sociali, sanitarie e scientifiche intervenute nel corso di 34 anni. Si tratta di approvare un testo che parte da quattro parole chiave: prevenzione, stigma, check point (struttura gestita dalle associazioni e dedicata alla somministrazione di test rapidi per Hiv e malattie sessualmente trasmissibili, ndr), qualità di vita. Si tratta di passare dalle parole all’azione, secondo i sostenitori della proposta di legge numero 218, affinché sia posto un argine concreto all’infezione da Hiv. “La proposta è sostenuta da un consenso politico trasversale – attacca ancora Iardino – ed è accompagnata da una pianificazione economica sostenibile. L’auspicio, quindi, è che venga rapidamente approvata”. La presidente ha criticato “l’immobilismo su un tema così urgente, non più tollerabile: serve un approccio rinnovato e moderno per affrontare le sfide attuali come, ad esempio, l’introduzione del consenso orale per autorizzare l’esecuzione del test diagnostico, in sostituzione di quello scritto oggi necessario, che rischia di fare da barriera alla maggiore diffusione dell’esame”. In previsione, c’è anche la presa in considerazione delle comorbidità oncologiche tra persone che vivono con Hiv, un tema da non sottovalutare, se si vuole affrontare con tutti i crismi questa condizione.