Pronto soccorso, punto dolente dell’assistenza in Italia. Le analisi dell’Annuario della sanità del nostro Paese redatte dal ministero della Salute, evidenziano che, dal 1997 a  oggi dei 782 pronti soccorsi di cui disponevamo, attualmente siamo a soli 410: una vera emorragia. I tagli non hanno guardato in faccia nessuno, a dispetto delle lunghe attese di ore che a volte si trasformano in giorni. La forbice dei governi di tutti i colori che si sono succeduti – e, soprattutto degli occhiuti controllori Ue – ha delineato un Servizio sanitario che è solo la pallida copia di quello nato nel 1978 con la legge 833. C’è però una realtà in controtendenza, l’Albania. Il Paese dei nostri dirimpettai, oltre che concorrenti nel settore turistico, ci sta sfidando sulla sanità grazie al contributo della Regione Toscana, che con il Centro di salute globale – Agenzia che promuove la cooperazione sanitaria internazionale – ha finanziato la ristrutturazione del pronto soccorso dell’ospedale di Valona. L’iniziativa si inserisce nel programma volto a potenziare i servizi di urgenza nelle regioni costiere del Paese delle aquile, in nome del partenariato ultradecennale tra il nostro ministero della Salute e quello albanese. “Nessuno può affrontare le sfide sanitarie da solo – commentano all’unisono il presidente della Toscana Eugenio Giani e l’assessore alla Salute Simone Bezzini – e la cooperazione dimostra che il benessere e la salute sono valori legati l’uno all’altro. Grazie all’aiuto reciproco si possono ottenere risultati positivi sia locali che globali”. Un progetto che tende a ridurre le diseguaglianze nell’accesso alle cure e a limitare i viaggi della speranza, verso paesi con migliori opportunità sanitarie. (Nella foto: l’ospedale di Valona)

Saperne di più: Centro di salute globale

Struttura di coordinamento regionale delle iniziative di cooperazione sanitaria internazionale. Collabora con l’Agenzia italiana per la cooperazione allo sviluppo (Aics) nel campo della salute globale, con i sanitari toscani coinvolti in progetti in diversi paesi, tra cui: Senegal, Kenya, Uganda e Tanzania nell’ambito materno-infantile; Tunisia, per le cure primarie; Libano per la disabilità; Territori palestinesi e Libia, per la rete di cure terziarie. Attraverso il Centro di salute globale, la Regione Toscana finanzia le sue aziende sanitarie e il terzo settore con progetti di cooperazione sanitaria internazionale, in particolare nell’Africa sub-sahariana e nel Maghreb, estese anche in Medio Oriente. Nei Balcani, il servizio sanitario toscano agisce come partner per i paesi della regione, mirando a rafforzare i servizi sanitari pubblici in vista di una progressiva integrazione nell’Unione Europea. In America Latina, infine, gli sforzi si concentrano sul potenziamento dei servizi sanitari in aree con bassi livelli di reddito e contesti sociali meno avanzati, contribuendo a ridurre le disuguaglianze e promuovendo il benessere nelle comunità locali. (Agr)

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