Ė il simbolo del Covid per antonomasia. L’ospedale Pesenti Fenaroli di Alzano Lombardo è il luogo da cui ha preso vita uno dei periodi più bui per l’Italia e per il mondo. In questo territorio, tra febbraio e aprile 2020 morirono 6.200 persone e da qui, ora, parte il riscatto per la struttura, tra le più moderne e attrezzate della provincia di Bergamo, grazie al Protocollo d’Intesa che sarà siglato in questi giorni, per la riqualificazione del presidio. Il documento sarà stipulato tra Regione Lombardia, Provincia di Bergamo, Comunità Montana della Valle Seriana, Comune di Alzano Lombardo e le aziende sanitarie territoriali di Bergamo e Bergamo Est. “La riqualificazione dell’Ospedale di Alzano Lombardo – sostiene l’assessore al Welfare Guido Bertolaso – è un intervento che va ben oltre la semplice ristrutturazione edilizia. È un impegno concreto verso una sanità più vicina ai cittadini, più efficiente e capace di rispondere con prontezza alle esigenze della comunità. L’intervento è molto di più di una mera riqualificazione – che vedrà la ricostruzione di intere ali dell’edificio pur non interrompendo l’attività assistenziale – ma si tratta di una vera e propria riorganizzazione della rete ospedaliera regionale, garantendo una migliore  accessibilità dei servizi sanitari, la riduzione dei tempi di attesa, una più ottimale distribuzione territoriale delle strutture. In sintesi, la Lombardia si prepara a garantire una maggiore qualità e completezza dell’offerta sanitaria puntando su una innovazione assistenziale prevista da tempo che tarda ad essere attuata: l’organizzazione in rete basata sulla intensità di cura, con la riconversione dei presidi ospedalieri sulla base di patologie acute o croniche. Tale ristrutturazione, non solo edilizia, dovrebbe condurre a una maggiore integrazione tra ospedale e territorio, unica reale soluzione al sovraffollamento degli ospedali e a una riforma della medicina generale che sarà difficile attuare, sebbene richiesta da più parti.

Commenti Facebook:

Commenti