Alzheimer, favorire la diagnosi tempestiva
Un progetto della Regione Lazio, finanziato e già attivo in cinque aziende, ha dato buoni risultati
Puntuale come ogni anno, si celebra il 21 settembre la Giornata mondiale dell’Alzheimer che, a differenza di altri giorni dedicati a innumerevoli patologie, assume connotazioni del tutto diverse dal vuoto rituale e suscita una sentita adesione da parte di migliaia di cittadini. L’Alzheimer è una delle forme di demenza più diffuse: si stima che, in tutto il mondo, ne siano affette 18 milioni di persone, di cui circa 700mila solo in Italia. Nel Lazio si stimano circa 100mila casi, con diagnosi di demenza lieve, moderata e grave, a cui si aggiungono circa 70mila casi stimati di soggetti con lieve deterioramento cognitivo, che necessitano di approfondimento e monitoraggio presso i servizi dedicati. Il numero di persone affette da demenza è destinato a triplicarsi entro il 2050 e la prima preoccupazione della comunità scientifica è sfidare lo stigma sulla demenza, promuovendo una migliore comprensione per affrontare la patologia, al fine di facilitare l’impegno delle famiglie e consentire una maggiore accettazione da parte della società. Per questo, numerose sono le iniziative organizzate in tutta Italia dalle varie associazioni nate negli anni e dalle istituzioni, in primis la Regione Lazio che da anni si muove per dare risposte efficaci ai malati e alle loro famiglie. Nel 2022 l’ente locale ha approvato il Piano di attività regionali finanziate con il Fondo per l’Alzheimer e le Demenze 2021-2023 per la realizzazione di un progetto che si inserisce nella linea di attività “La diagnosi tempestiva del disturbo neurocognitivo maggiore”. Il Progetto, che ha coinvolto le aziende sanitarie regionali Asl Roma 2 e Roma 3, la Asl di Viterbo e quella di Frosinone e il Policlinico Torvergata, punta al potenziamento della diagnosi tempestiva delle diverse forme di demenza attraverso un forte coinvolgimento dei medici di famiglia e dei centri di assistenza per la patologia. Si stima che i principali fattori di rischio per l’insorgenza delle demenze siano legati al basso livello di scolarità, ipertensione, problemi di udito, fumo, obesità, depressione, inattività fisica, diabete, isolamento sociale, consumo eccessivo di alcol, lesioni cerebrali traumatiche, inquinamento atmosferico. Soddisfacenti i risultanti fin qui raggiunti, per questo la Regione intende esportare tale progettualità in tutte le Asl del Lazio, grazie al prossimo finanziamento del Fondo nazionale Alzheimer e Demenze 2024-2026, già approvato in Conferenza Stato Regioni. (Nella foto: “Sulla soglia dell’eternità”, Vincent Van Gogh 1890, Museo Kröller-Müller di Otterlo)