Ambulanze: i privati nell’occhio del ciclone
Ambulanze, dopo l’inchiesta trasmessa da Report su Rai 3 lunedì 13 dicembre, è bufera sugli appalti del servizio di emergenza in tutta Italia. Le ombre si addensano sulla società First Aid One, che ha operato in tutta Italia e che avrebbe ignorato norme contrattuali, rispetto alla organizzazione e retribuzione dei lavoratori. L’aspetto più inquietante, in tempo di emergenza Covid, riguarda la presunta omissione della sanificazione dei mezzi, dopo il trasporto dei pazienti come previsto da protocollo, favorendo la diffusione del contagio. Sotto la lente di ingrandimento dei collaboratori di Sigfrido Ranucci una delle ambulanze prese in esame, in 20 giorni di lavoro con trasporto di 92 pazienti, che sarebbe stata sanificata solo in 4 occasioni mentre un’altra, in 9 giorni di servizio e 86 pazienti trasportati, avrebbe goduto delle procedure di igienizzazione un’unica volta. Sul tema si è espressa Francesca Perri, già medico dell’emergenza dell’Ares 118 del Lazio, in pensione da un mese: “Spero ci sia uno stimolo vero a fare chiarezza e la volontà di appoggiare la legge sulla riforma del Sistema 118, a prima firma della senatrice Mariolina Castellone”, ha scritto su una pagina social. La professionista rimarca l’attenzione che l’esponente del M5s ha dimostrato nell’accogliere le istanze “di chi ci lavora davvero sulle ambulanze, di chi ha speso una vita nell’emergenza, di chi ha le competenze per dare una giusta visione del sistema, senza avere reconditi interessi” incalza Perri nel suo post. Soprattutto, la dottoressa pone in primo piano la salute delle persone, spesso messa in discussione da altri valori che poco avrebbero a che fare con la tutela di questo bene primario dell’individuo. “In un momento di particolare fragilità, nessuno deve lucrare sulla salute specie in emergenza, nessun lavoratore deve essere sfruttato con sedicenti Onlus, nessuno si deve approfittare del servizio pubblico per mero interesse economico o di potere”.