La sanità di Anagni riparte e lo fa attraverso quello che un tempo fu un ospedale con tutti i crismi, passato sotto le forche caudine dei tagli lineari in sanità, che in questo territorio hanno assunto le sembianze del famigerato decreto 80 del 2010, che lo ha riconvertito in “presidio distrettuale di secondo livello”: un vero e proprio declassamento. A tale provvedimento, si sono aggiunte le ulteriori penalizzazioni negli anni successivi, fino a privare la struttura dei servizi essenziali ma oggi, finalmente, si assiste a un cambio di passo. Annunciata nella commissione Sanità del 9 gennaio scorso, tenutasi nella Sala della Ragione del municipio della città dei Papi, la ripresa consiste nel potenziamento del servizio di oncologia, che si avvarrà di 14 posti letto – trasferiti dall’ospedale di Sora – con il rafforzamento delle cure chemioterapiche e l’assunzione di nuovi medici a tempo indeterminato, più l’attivazione di un punto di primo intervento. Per oltre un decennio le battaglie dei cittadini, privati delle prestazioni basilari si sono fatte sentire e oggi, grazie all’attivismo dell’amministrazione comunale, della solidarietà dei sindaci dell’area Nord del frusinate e di una Regione Lazio finalmente disposta a recepire le istanze della collettività, si vedono i primi risultati. Per anni il comitato cittadino “Salviamo l’ospedale di Anagni” si è battuto affinché i servizi essenziali non fossero cancellati e ha difeso il punto di primo intervento fino allo stremo. Dieci realtà locali riunite per un unico obiettivo: far rinascere il nosocomio. Le richieste, si sono concentrate sui servizi basilari: il laboratorio analisi, la radiologia notturna, l’assunzione di medici, la presenza di un anestesista e di un cardiologo nelle 24 ore, l’assunzione di personale infermieristico e ausiliario, il rafforzamento della farmacia, l’apertura di un punto di osservazione breve intensiva. Richieste più che legittime per l’area Nord del frusinate, una zona industriale particolarmente attiva, con un bacino di utenza di 80mila residenti. Istanze che la presidente della commissione Sanità regionale Alessia Savo ha fatto proprie, dichiarando che “la rete ospedaliera in Provincia di Frosinone deve essere sottoposta a un processo di riorganizzazione che passi necessariamente per il potenziamento dell’offerta sanitaria sui territori, di cui Anagni è un punto strategico”. A supportare il cronoprogramma dei futuri interventi, è intervenuto l’assessore all’Urbanistica della Regione Lazio Pasquale Ciacciarelli, che ha sottolineato la svolta impressa dal presidente Francesco Rocca “che ha tenuto per sé la delega alla sanità per incidere in modo decisivo, intervenendo in un settore devastato specie sul piano economico”. Una penalizzazione evidenziata dal sindaco di Anagni Daniele Natalia che ha parlato del potenziamento dell’ospedale come “passo significativo che attendevamo da tempo, in un territorio lasciato per anni in colpevole abbandono”. A garanzia dei futuri interventi di potenziamento, Sabrina Pulvirenti direttore generale della Asl di Frosinone dal 1° novembre scorso, ha illustrato i programmi contenuti nell’atto aziendale, di cui il nuovo servizio di oncologia rappresenta un primo importante passo.

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