Andrea Costa: la novità al ministero della Salute
Ministero della Salute: la compagine non cambia molto, dopo la conferma del ministro Roberto Speranza, (https://www.sireneonline.it/wordpress/?p=7568) la sola novità è costituita dall’avvicendamento tra Sandra Zampa e Andrea Costa nel ruolo di sottosegretario al posto della prima. Resta l’omologo Pierpaolo Sileri, chirurgo esponente del Movimento 5 stelle, che durante il mandato nel governo Conte II aveva espresso posizioni non sempre consonanti e in linea con il vertice ministeriale. Del 49enne medico pentastellato l’esperienza in campo sanitario è nota: laurea in Medicina e Chirurgia nel 1998, master in Scienze chirurgiche (University of Illinois Usa, 2002), specializzazione in Chirurgia dell’apparato digerente nel 2005 e dottorato di ricerca in Robotica chirurgica. Ricercatore dal 2008, dal 2012 professore associato di Chirurgia generale presso l’Università Tor Vergata di Roma, nel 2013 consegue l’abilitazione a professore ordinario. All’attivo numerosi programmi di ricerca in Italia e all’estero, 170 pubblicazioni scientifiche, 3 monografie, 350 relazioni a congressi internazionali. Eletto senatore il 4 marzo 2018, in molti lo avrebbero visto bene, nell’esecutivo Draghi, sulla poltrona più alta del dicastero di lungotevere Ripa. Affianca il “tecnico” Sileri il ligure Andrea Costa del partito “Noi per l’Italia”, in sostituzione di Sandra Zampa (Pd). Arriva al ministero con una solida esperienza politica di amministratore locale. Sindaco per undici anni a Beverino, in provincia di La Spezia, entra poi nel Consiglio regionale della Liguria e in seguito nel Consiglio comunale di La Spezia. Significative, ai fini della nomina in un settore nell’occhio del ciclone causa pandemia, sono le sue dichiarazioni sui social. Dopo i ringraziamenti di prammatica al premier Mario Draghi e al leader del suo partito Maurizio Lupi, l’impegno a svolgere il ruolo assegnato “al massimo delle capacità, consapevole della portata di un settore come quello della salute”. Costa dichiara che nel corso dell’incarico procederà “senza mai dimenticare tutti coloro che soffrono, i pazienti e le loro famiglie, tutti coloro i quali hanno perso un proprio caro, e tutti gli operatori sanitari e medico-infermieristici che da un anno pagano un tributo inusitatamente alto, che mai e poi mai potrà e dovrà essere dimenticato”. In precedenza il neo sottosegretario aveva espresso un pensiero per “gli operatori delle realtà montane e non solo, sperando che periodi migliori, per l’economia e per la politica, arrivino presto. Mi chiedo – continua il post – se il Comitato tecnico scientifico tenga conto delle persone e delle famiglie, oltre che dei numeri importanti, ma non sufficienti. Comunicare così tardi la non riapertura degli impianti, non è solo ulteriore conferma di impreparazione, ma denota anche un chiaro e netto distacco dalla realtà dei fatti”. Una dichiarazione di guerra al partito dei rigoristi di lungotevere Ripa, e forse una collocazione che potrebbe riequilibrare posizioni troppo sbilanciate, nel senso delle “chiusure a oltranza”, nonostante i propositi di “fattiva collaborazione” con il ministro Speranza. Dopo un anno di indecisioni e tentennamenti, il sottosegretario Costa potrebbe avere dalla sua parte il favore dell’opinione pubblica di un Paese stremato non solo dalla pandemia.