Annegamenti: in Italia bassa incidenza ma alta letalità

Gli annegamenti in Italia, se paragonati a altre tipologie di incidenti, rappresentano un fenomeno a bassa incidenza, ma ad elevata letalità: “da una decina di anni a questa parte – spiega Marco Giustini, epidemiologo dell’Istituto superiore di sanità (Iss) – si contano circa 380-400 morti e circa 450 ricoveri. Mentre all’inizio degli anni ’70 avevamo 1.200-1.300 morti l’anno. In questi 40 anni, quindi, è cresciuta la consapevolezza degli italiani nei confronti dei pericoli dell’acqua e sono migliorati anche i soccorsi”. Attualmente, quindi, su poco più di 800 eventi l’anno, nella quasi metà dei casi la persona coinvolta muore e nel restante 55% delle volte viene ricoverata (semi-annegamento). Nel nostro Paese – secondo i dati dell’Iss – il fenomeno degli annegamenti appare particolarmente evidente lungo la costa adriatica centro settentrionale (da San Benedetto del Tronto a Trieste); in alcune aree della costa sud della Puglia, lungo la costa tirrenica in Liguria (tra San Remo e Savona), in Toscana (tra Carrara e Piombino), nel Lazio (tra Fiumicino e Terracina), in Campania (tra Castel Volturno e Acropoli); in Sicilia (nella costa sud-orientale e a Palermo); in Sardegna (lungo la costa occidentale, nella zona di Cagliari e in quella di Olbia). (AdnKronos Salute)

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