Anoressia e bulimia: “Mai più pendolarismo”
Una mozione indirizzata al presidente del Consiglio regionale del Lazio Mario Abruzzese e firmata dal consigliere Pier Ernesto Irmici, impegna il parlamentino del Lazio e la presidente-commissario alla Sanità Renata Polverini, alla creazione di una struttura residenziale per accogliere le persone affette da disturbi del comportamento alimentare (Dca). I locali ci sarebbero, all’interno dello splendido complesso del Santa Maria della Pietà – la cui riconversione e “riuso funzionale” furono sanciti nel 2007 con una delibera del direttore generale della Asl Roma E che gestisce il comprensorio – l’équipe di lavoro anche. Soprattutto, c’è la volontà delle famiglie dei pazienti e degli operatori, di mettere fine alla cosiddetta mobilità sanitaria passiva, verso strutture di eccellenza fuori regione, “quando l’eccellenza l’abbiamo in casa” – obiettano i sostenitori della proposta.
Attualmente le persone affette da tale insidiosa patologia, in fase acuta vengono ricoverate in reparti inappropriati: medicina, psichiatria, neurologia, oppure sono costrette ad emigrare al di fuori del Lazio, con notevoli disagi per le famiglie, per gli studi e un esborso considerevole di risorse.
Un lusso che, dati i tempi, la Regione non può più permettersi e, soprattutto i pazienti, in costante aumento nella fascia di età tra i 12 e i 25 anni.