“La sfida delle liste di attesa non si vince sulla carta con un Decreto ma con i fatti, con le azioni, con la sinergia tra tutti gli attori della sanità”. Lo dichiara in una nota Foad Aodi, presidente del Movimento Uniti per Unire e di Amsi – Associazione medici di origine straniera in Italia (nella foto). E mette al centro della discussione il maggiore vulnus del Servizio sanitario nazionale: la fuga all’estero dei professionisti che, secondo i dati forniti dal professore, docente all’Università di Tor Vergata, sarebbero circa 10 mila da gennaio 2023 a oggi, considerando le richieste di trasferimento ricevute dall’Amsi. I dati sono implacabili: negli ultimi tre anni, si è registrata una vera emorragia verso l’estero dalla sanità pubblica, con un aumento del 40% di professionisti che hanno lasciato l’Italia. Inoltre, risulta sempre un aumento del 40% di arrivi in Italia di professionisti della sanità stranieri (da Sud America, Paesi Arabi e Ucraina), mentre nel contempo è evidente, invece, una diminuzione di medici e infermieri provenienti dai paesi africani e dai paesi dell’est, con numeri nettamente inferiori rispetto a quelli di altri paesi europei, che mettono a nudo la situazione della nostra sanità, con la sua burocrazia, con i contratti molto spesso non a tempo indeterminato, con gli stipendi inferiori rispetto ad altre nazioni, con la cancellazione delle borse di studio per i giovani laureati stranieri. “Siamo convinti, che il governo, con il Piano appena approvato – continua il presidente – farà il possibile per far uscire dalla crisi una sanità che deve rinascere e ripartire da zero. L’impegno del Ministro della Salute, che ha fortemente voluto questo progetto, è importante . Schillaci conosce bene i deficit del nostro servizio sanitario e di certo, l’obiettivo di elevare la qualità delle prestazioni, di ridurre i tempi di attesa per i pazienti, è un passaggio obbligato per rilanciare sia la sanità pubblica che quella privata accreditata”. Secondo Aodi, che vanta una esperienza pluriennale nella Fnomceo, federazione nazionale dei medici e odontoiatri, la parola chiave attorno a cui deve nascere il piano di rilancio del nostro Servizio sanitario è ‘Risorse’, da cui non si può prescindere e che debbono essere poste al centro del progetto, coinvolgendo i professionisti sanitari sia italiani, sia quelli di origine straniera. A tal fine, l’Associazione ha proposto il manifesto-appello “Uniti per i Medici”, sottoscritto da oltre 370 tra associazioni e professionisti e sottoposto all’attenzione del Ministro Schillaci, in cui si forniscono spunti di riflessione e possibili soluzioni per affrontare i problemi emergenti del Servizio sanitario nazionale. (AgenPress)

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