Ares 118, nel Lazio acque agitate
Previsti licenziamenti nelle province del Lazio e la Regione rifiuta il confronto. Nominato un coordinatore nazionale
Acque agitate all’Ares 118 del Lazio. Questa volta, a destare preoccupazione sono i servizi dell’emergenza urgenza appaltati ai privati. Si tratta delle procedure di licenziamento attivate per 17 barellieri nelle province di Latina e Frosinone da parte della società “San Paolo della croce”, per cui la Ugl salute ha lanciato l’allarme. “Con il Giubileo alle porte non esistono ragioni per ridurre il personale in servizio sulle autoambulanze” dichiara in una nota il segretario nazionale Gianluca Giuliano, mettendo in guardia sulla inadeguatezza dell’equipaggio composto da soli due operatori in ambulanza, che renderebbe difficili i soccorsi complessi, richiedendo spesso la movimentazione di altro mezzo che sottrarrebbe risorse al sistema. La protesta sindacale si infiamma, di fronte al silenzio della Regione Lazio, che secondo il segretario sembra evitare il confronto sui barellieri, necessario “per scongiurare che questa figura venga spazzata via aprendo una gravissima crisi occupazionale”. La battaglia andrà avanti con il supporto dei segretari provinciali del Lazio mentre, sul fronte delle tutele, per Ugl Salute un punto di forza è rappresentato dalla recente nomina del nuovo coordinatore nazionale emergenza-urgenza. Ė l’autista soccorritore di Palermo Pietro Abbandoni, che assume un incarico non semplice, trovandosi di fronte numerose vertenze che, garantisce “affronterò con senso di responsabilità e determinazione”. Si tratta di temi cruciali per la professione e per il servizio, quali il riconoscimento della figura professionale di autista soccorritore, “che deve finalmente ottenere un inquadramento uniforme e adeguato al valore, alla sicurezza e all’aiuto che porta ogni giorno alla collettività”, dichiara Abbandoni, annunciando di voler operare d’intesa con tutti i coordinatori regionali. Obiettivo, è uniformare l’intero servizio di emergenza 118 sotto una gestione unica per garantire ai cittadini “qualità e tempestività nelle risposte alle emergenze”. A rafforzare tale intendimento, interviene il segretario nazionale Gianluca Giuliano che in tale nomina vede “un’arma in più per dare forza alle nostre battaglie, rafforzare la dignità e qualificare gli operatori dell’emergenza urgenza. Non possono più esistere figure ibride – sostiene con forza – per questo riteniamo non sia più rimandabile la valorizzazione della figura dell’autista soccorritore a livello nazionale, rilanciando l’idea di uniformare l’emergenza urgenza in tutta Italia attraverso la creazione di una cabina di regia centrale”. Una istanza che incontra i primi ostacoli nelle vertenze aperte in difesa dei lavoratori delle croci private, soggetti costantemente ai rischi legati alla precarietà del posto di lavoro.