Arezzo, archiviata violenza a un sanitario
Colpito con un pugno operatore del 118. Il giudice reputa il gesto “di scarsa entità”
Torniamo sull’argomento violenza nei confronti dei sanitari e per fortuna, non per denunciare l’ennesimo episodio di aggressione in ospedale ma per esporre una vicenda che, pur non vedendo gesti intimidatori nei confronti dei sanitari, è espressione di una violenza più subdola, sottile, impercettibile ma altrettanto feroce. Si tratta della decisione della Procura di Arezzo, che ha ritenuto non punibile il pugno sferrato da un paziente sul volto di un operatore del 118, in quanto “azione di scarsa entità”. Pur rispettando le decisioni della magistratura, siamo concordi con quanto asserito dal segretario Ugl Salute Gianluca Giuliano, anche in relazione al referto con prognosi di cinque giorni rilasciato all’operatore del 118, che attesta la gravità dell’accaduto. “Siamo francamente sconcertati dalla notizia che l’aggressione sia stata ritenuta non punibile dalla Procura locale – ha dichiarato Giuliano – se dovesse passare il concetto che solo di fronte alla proporzione dell’aggressione scatti la condanna faremmo un nuovo passo indietro sul tema della sicurezza dei lavoratori”. Un arretramento non auspicabile in tema di tutela dei lavoratori, già in difficoltà nell’arginare il dilagante fenomeno delle aggressioni in ospedale. “Voglio sottolineare che il solo gesto aggressivo o violenza verbale nei confronti di un operatore – continua il segretario – anche se non provochi un danno grave deve essere sanzionato. Non c’è giorno in cui le cronache non riportino notizie di medici, infermieri, operatori sociosanitari vittime di aggressioni o trasmettano immagini di strutture devastate dalla furia di qualche energumeno”. Considerato che, l’inasprimento delle pene per chi commette violenza nei confronti dei professionisti della sanità non ha a oggi sortito effetti tangibili, non si può certo abbassare la guardia con decisioni tendenti ad affievolire il reato. “C’è bisogno di un concreto e rapido cambio di strategia per mettere in sicurezza gli operatori – commenta ancora Giuliano – e questo deve passare anche per una dura applicazione delle norme, senza alcuna attenuate buonista sulla gravità o meno dell’atto. E poi insistiamo perché vengano istituite ad ogni livello campagne di informazione mirate che mettano in risalto il ruolo sociale ed al servizio dei cittadini svolto dai professionisti della sanità”.