Asl di Latina, il top della cardiologia
Aperte la nuova Utic ed Emodinamica, ora si attende il Dea di II livello e il nuovo ospedale
Infarto miocardico acuto: la Asl di Latina si colloca al primo posto in Italia per il trattamento della patologia, secondo i dati forniti dal ministero della Salute. E non è il solo primato. L’ospedale “Santa Maria Goretti”, punta di diamante dell’azienda, per le procedure di angioplastica è in testa nel Lazio e quinto a livello nazionale. Un’eccellenza accresciuta dalla attivazione, il 7 agosto, di due reparti all’avanguardia, l’Unità di terapia intensiva cardiologica (Utic) completamente rinnovata e la nuova sezione di emodinamica, con sala angiografica di ultima generazione. “Due realtà che rafforzeranno ancora di più l’eccellenza dei servizi di questo nosocomio in ambito cardiologico – ha dichiarato il presidente della Regione Lazio Francesco Rocca, presente all’apertura delle nuove sezioni – un tale successo non è mai il prodotto di azioni individuali, ma frutto di un ottimo lavoro di squadra”. Nove letti, monitorati e forniti di assistenza ventilatoria meccanica mentre la sezione di emodinamica che consente l’apertura di una seconda sala, è dotata di una innovativa tecnologia di ultima generazione. Insieme alle tecnologie, ad accrescere la qualità dei nuovi reparti è il confort alberghiero e di accoglienza, che fa da cornice a un investimento a lungo desiderato, a cui si affianca una robusta organizzazione di assistenza basata sull’uso della telemedicina territoriale, con 1500 pazienti cardiologici seguiti. Un servizio assistenziale di elevata qualità, se si pensa che l’area pontina ha un bacino di utenza di 600mila residenti, che in periodo estivo tende a raddoppiare. Il prossimo obiettivo è l’individuazione del reparto di emergenza/urgenza del Goretti quale Dipartimento (Dea) di secondo livello, con l’attivazione di ulteriori specialità e reparti di cardiochirurgia. Altro traguardo a medio termine, è la realizzazione del nuovo ospedale di Latina e dell’ospedale del Golfo, che dovrebbero essere realizzati con fondi destinati dall’Inail alla sanità regionale. Una serie di interventi che si fonda su una realtà creata 10 anni fa: la “Rete pontina per la cura dell’infarto”, nata in stretta integrazione con l’Ares 118, l’azienda di emergenza sanitaria, che ha fatto registrare la presa in carico in questo decennio di oltre 5000 pazienti con infarto miocardico, come ha ricordato il direttore generale aziendale Silvia Cavalli.