Asl e ospedali: un riordino atteso da anni

ASL RMF_2Con gli atti, stop al commissariamento e ingresso di 600 lavoratori precari nei ruoli aziendali

Atti aziendali: vetrina delle opportunità o negozio in svendita? Soltanto a qualche mese dall’applicazione potremo verificarne l’efficacia. Apprezzabile, a tal fine, la proposta del presidente della commissione regionale Politiche sociali e salute Rodolfo Lena di procedere, tra qualche mese, alla loro revisione. Vediamo, nel dettaglio, i programmi delle Asl di Roma e provincia illustrati nelle 16 audizioni in via della Pisana. Sul prossimo numero di sireneonline.it, ci occuperemo dell’emergenza sanitaria Ares 118, delle aziende ospedaliere San Camillo e San Giovanni e delle Asl di Frosinone, Latina, Rieti e Viterbo.

ASL ROMA B (Tiburtino, Pietralata). Le novità per la Asl più densamente popolata di Roma, sono il reparto di degenza a gestione infermieristica, con 10 posti letto iniziali, una struttura per migranti, un coordinamento regionale per le carceri del Lazio e la telemedicina. Infine l’area del Farmaco, con le farmacie ospedaliere in rete, per consentire risparmi negli acquisti.

ASL ROMA C (Eur, San Giovanni). Il Cto diventerà centro per la Chirurgia protesica, ortopedica, plastica ricostruttiva, della mano grazie all’accordo con l’Inail. Sarà potenziata l’assistenza per la salute mentale con le imprese sociali. Al Sant’Eugenio aumenterà del 20% l’attività di elezione. Sarà aperta la nuova terapia intensiva, riqualificata la medicina d’urgenza, ristrutturata la nucleare.

ASL ROMA D (Gianicolense, Litorale). Annunciata per l’ospedale di Ostia una organizzazione per dipartimenti (medico, chirurgico, materno-infantile, dell’emergenza e dei servizi), interventi urgenti per il pronto soccorso e la radiologia. Obiettivo: limitare la mobilità passiva che sfiora l’80 per cento. Nessun cenno alle problematiche dei distretti romani di Portuense e Monteverde.

ASL ROMA E (Prati, Trionfale). Un’azienda in movimento secondo i vertici, destinata ad assorbire la Roma A (centro). Ha inglobato il San Filippo Neri, gestisce il Santo Spirito e l’Oftalmico e ha nella sua orbita il maggior numero di presidi privati di Roma. Potenzierà il territorio, razionalizzerà il patrimonio immobiliare, riqualificherà il Santa Maria della Pietà. Ha tagliato le unità operative, realizzando risparmi di spesa, ha aperto la prima Casa della Salute nella Capitale.

ASL ROMA F (Litorale nord, Bracciano). Attivazione di daysurgery e week surgery, accorpamento in un unico polo degli ospedali Padre Pio di Bracciano e San Paolo di Civitavecchia: il secondo gestirà interventi più complessi. Istituito il registro tumori, si potenzierà l’attività di screening e la medicina associativa. Saranno ridotti gli affitti passivi e messi in sicurezza gli impianti.

ASL ROMA G (Tivoli, Guidonia, Palestrina). 70 comuni, 6 distretti, 7 dipartimenti. Si segue il modello del presidio ospedaliero unico, con 70 unità operative complesse (24 tagliate). Particolare attenzione alla salute mentale, con la creazione di una unità di psicologia clinica, alle malattie oncologiche, in presenza di seri problemi ambientali – discariche di Colleferro e Guidonia – alla ludopatia (ossessione compulsiva per il gioco d’azzardo). Promozione di sani stili di vita.

ASL ROMA H (Castelli romani, Pomezia) Fiore all’occhiello della Roma H sarà, dal 2016 il nuovo ospedale per prestazioni di media/alta complessità, per la lotta alla mobilità passiva. Velletri si configura come ospedale a vocazione chirurgica, Frascati ospedale a vocazione medica, Albano e Anzio si presentano come strutture “generaliste” del tutto autonome. Tra gli altri nosocomi, Genzano diventa “Polo della donna e del bambino”, Marino “Polo oncologico e ospedale diurno”, Villa Albani e Ariccia costituiscono il “Polo delle fragilità”. Creazione del dipartimento di Salute mentale e delle dipendenze e di quello del territorio, con il ripensamento del ruolo dei distretti sanitari. 196 unità operative in totale, 203 in meno rispetto al 2008.

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