Asl Frosinone, stop alla riduzione dei servizi
La direzione della Asl di Frosinone pronta a rivedere l’Atto aziendale e il taglio ai servizi
Ospedale di Cassino e pronto soccorso di Alatri, non ci sarà alcun ridimensionamento. Sembra che la direzione generale voglia tornare indietro sulle proposte avanzate dall’atto aziendale presentato di recente, su cui è intervenuto preventivamente il consigliere regionale del Lazio Pasquale Ciacciarelli chiedendo che servizi essenziali rimangano attivi. In sintesi nell’atto, che è un regolamento organizzativo dell’azienda sanitaria di Frosinone, la gastroenterologia da struttura complessa sarebbe divenuta unità operativa semplice gastroenterologia, epatologia; area chirurgica. Peggior sorte sarebbe toccata alla unità operativa semplice chirurgia a indirizzo oncologico che doveva essere soppressa, così come la endoscopia digestiva. Identico trattamento per la unità semplice endoscopia urologica che si pensava di trasformare in unità semplice di urologia. Per i cittadini un vero smacco, che li avrebbe costretti a lunghe trasferte in altre strutture con tutti i disagi del caso. Analogo discorso per il pronto soccorso dell’ospedale di Alatri, che secondo un decreto targato Lorenzin del 2015, doveva diventare un punto di primo intervento, attivo soltanto per 13 ore con prestazioni ridotte all’essenziale, come previsto dalle disposizioni dell’allora ministro della Salute. Fortunatamente è arrivato lo stop, non si sa con quali modalità sarà modificato l’atto ma un primo risultato, consistente in un ripensamento, è stato raggiunto. Mentre si attende la variazione ufficiale del documento, l’esponente della Lega manifesta la sua soddisfazione. “Le nostre preoccupazioni sono state fortunatamente comprese – commenta Ciacciarelli – si rischiava un impoverimento della qualità delle cure offerte dall’ospedale di Cassino, che al contrario va certamente potenziato, e non impoverito”. E ora il consigliere auspica la “consacrazione dell’ospedale di Sora a centro di eccellenza oncologica, con la necessaria dotazione strumentale e dipartimentale, con adeguate risorse finanziarie e umane”, stigmatizzando la decisione che ha visto penalizzato il pronto soccorso dell’ospedale di Anagni, altro importante presidio smantellato.
(Nella foto l’ospedale di Anagni)