Asl: proposta di riforma con un occhio al passato
Di primo acchito un accorpamento così imponente fa pensare al vecchio Pio Istituto di Santo Spirito, che a Roma gestiva tutti gli ospedali riuniti. La proposta di riforma presentata da Giuseppe Celli, capogruppo alla regione Lazio della lista civica Cittadini e Cittadine, mira a riordinare l’attuale sistema proponendo una significativa riduzione delle aziende romane e della provincia, lasciando inalterata la situazione nei capoluoghi di Frosinone, Latina, Rieti e Viterbo. “Il provvedimento – spiega il consigliere – consentirà l’abbattimento delle spese, lo snellimento della macchina amministrativa, l’incremento dell’efficienza e il miglioramento della qualità dei servizi forniti. Il tutto, tutelando il lavoro e la professionalità del personale sanitario”. Il nuovo assetto organizzativo dovrebbe prevedere per Roma, la Asl Roma 1 – comprendente le attuali Roma A, B, C, D, E – e la Roma 2 che ingloberebbe la F, la G e la H, aziende della provincia. Una simile proposta fu presentata nella scorsa legislatura, con il centrosinistra in maggioranza. Si prevedevano allora 7 ASL in tutto il Lazio: 3 a Roma e provincia e 4 negli altri capoluoghi. Differente il criterio per gli accorpamenti: Roma A, C e D insieme, mentre la B sarebbe stata con la G (Tivoli) e la H (Castelli) poi Roma E e Roma F (Civitavecchia) insieme. Alle aziende ospedaliere San Camillo Forlanini, San Giovanni, San Filippo Neri, sarebbero stati assegnati i presidi ospedalieri attualmente afferenti alle Asl: Sant’Eugenio, Cto, Santo Spirito, Pertini, Grassi, l’ospedale di Tivoli e altri in vari quadranti. In sintesi: il territorio alle Asl e gli ospedali di nuovo riuniti, come un tempo. Non se ne fece nulla ma oggi, con il piano di rientro e il deficit che incombe il piano potrebbe passare. Con una delibera di giunta, previo parere della commissione Sanità, la Regione attribuirebbe alle nuove Asl funzioni, personale, risorse, sulla base di un rapporto redatto dagli attuali direttori generali e di un regolamento per disciplinare il passaggio tra aziende.