Asl Roma 2, la montagna ha partorito il topolino
Solo la garanzia di un tavolo di lavoro per cittadini che da anni chiedono servizi sanitari
Un tavolo di lavoro tra i vertici del IV distretto della Asl Roma 2, la direzione dell’ufficio tutela stranieri e delle comunità vulnerabili, per approntare un piano di risoluzione delle criticità. Si è concluso così, nel più classico degli scenari previsti dal “politichese”, l’incontro tra i comitati di lotta Riapriamo Villa Tiburtina, Mammut e Casale Alba 2, seguito alla mobilitazione dell’11 aprile davanti alla sede dell’azienda sanitaria di zona. Alla parziale soddisfazione dei manifestanti, si unisce un pizzico di delusione per le risposte che si sperava di ricevere e non sono arrivate. Risposte che in realtà si attendono da almeno 10 anni, da quando Villa Tiburtina, efficiente presidio sanitario di via Casal de’ Pazzi, è stata chiusa a causa dei tagli lineari per il rientro dal deficit sanitario del Lazio. Aperto poco prima del 1970 come sede distaccata del Policlinico Umberto I l’ambulatorio, poi affidato alla Asl Roma 2, a mano a mano ha arricchito l’offerta. Specializzato in diagnosi e riabilitazione delle malattie polmonari, disponeva di Fisiopatologia respiratoria, della Neurologia e Neuropsichiatria, della Pediatria, di un reparto di Chirurgia ben organizzato, che sopperiva alla carenza di strutture similari nelle vicinanze. L’edificio fu donato all’Università “La Sapienza” dalla fondazione Eleonora Lorillard Spencer Cenci e i residenti da almeno tre anni sono in mobilitazione permanente per chiedere alle istituzioni – Asl e Regione in testa – il ripristino di un servizio essenziale. Specie ora che, dopo uno screening odontoiatrico su 50 bambini (https://www.sireneonline.it/wordpress/municipio-roma-iv-prevenzione-dentale-al-parco/), sono emerse criticità a cui molte famiglie non possono far fronte senza l’assistenza pubblica. “Siamo parzialmente soddisfatti dei risultati di oggi – dicono dai comitati – ma sappiamo bene che questi tavoli possono essere inconcludenti. Questo è solo l’inizio di un nuovo percorso di mobilitazione”, promettono, con la consapevolezza che sulle istanze del territorio decidono i cittadini. (Nella foto: Villa Tiburtina)