Asl Roma 3: “Prevenire è meglio che curare”
Porte aperte il 29 “Nel nome di Igea”, campagna di prevenzione del tumore del colon-retto
Asl Roma 3, porte aperte alla prevenzione. Sabato 29 marzo, in tre presidi – i poliambulatori di via Ramazzini 15 a Roma, di via delle Saline 2 a Ostia Antica e via Coni Zugna 173 a Fiumicino – dalle 10 alle 17, i cittadini residenti nel territorio dell’azienda sanitaria (municipi X, XI, XII, Comune di Fiumicino) in età compresa tra i 50 e i 74 anni, potranno ritirare gratuitamente e senza appuntamento, la provetta per la ricerca di sangue occulto nelle feci, per quello che è il secondo carcinoma più diffuso in Italia. Si tratta del cancro al colon, i cui numeri in Italia sono tutt’altro che rassicuranti. Nel 2022 sono state registrate circa 48.100 nuove diagnosi – 26.000 casi tra gli uomini e 22.100 tra le donne – con una mortalità che si stima di 21.700 decessi. La prevalenza della malattia, cioè le persone viventi in Italia dopo una diagnosi di tumore del colon retto, è di 513.500. La prevenzione è strumento di salute fondamentale e consente di intercettare le lesioni precancerose in una fase precoce. È significativa la percentuale di guarigione con sopravvivenza fino al 90%, dei casi in cui sia intervenuta la diagnosi tempestiva. Per questo la Asl Roma 3, degli screening ha fatto il suo cavallo di battaglia e, attraverso la comunicazione ai cittadini, vuole incentivare la frequenza dei controlli salvavita, che attualmente riguardano il colon-retto, il seno e il collo dell’utero. Marzo è il mese dedicato alla prevenzione per il colon-retto, il cui simbolo è l’immagine del nastro blu, segno della consapevolezza, meno conosciuto di altri simboli ma non meno importante. Da tempo la Asl Roma 3 si colloca come presidio importante di prevenzione, grazie all’attività che da anni porta avanti Maria Rita Noviello, coordinatrice dei programmi di screening oncologico dell’azienda, fermamente convinta della importanza di tale pratica, la cui cultura può diffondersi solo attraverso una capillare comunicazione. “Ė l’arma più potente che abbiamo, insieme ai corretti stili di vita”, dichiara la dottoressa che con la campagna “Nel nome di Igea”, dea della salute, è in prima linea per sensibilizzare i cittadini. Da sottolineare l’importanza dell’intervento della Regione Lazio, con l’approvazione, nel 2010, della delibera di giunta 613 “Protocollo regionale sullo screening”, che ha fatto registrare una significativa diminuzione dei casi – dai 4848 del 2010 ai 3724 nel 2022 – indice di una attività di prevenzione che ha colto nel segno. Si tratta però di numeri sempre alti, da abbattere con una maggiore adesione ai test, per una patologia che vede ancora troppi decessi, un infausto esito che solo con il test preventivo si può mettere a dura prova.