Ė una storia che si trascina da tempo. I malati oncologici residenti nella Asl Roma 4 per sottoporsi a cicli di radioterapia sono costretti al pendolarismo, spesso anche fuori dalla Regione Lazio. L’azienda sanitaria locale, che racchiude un ampio bacino di utenza – 28 comuni, da Civitavecchia a Bracciano passando per il litorale e l’entroterra – non dispone di questo servizio essenziale per il quale è previsto un finanziamento, stabilito addirittura con legge regionale, la numero 14 dell’11 agosto 2021 pari a 8milioni 393mila euro ma il cui iter si è impantanato nelle nebbie burocratiche. Sul tema, la consigliera regionale Marta Bonafoni, ha presentato una interrogazione in cui sono richiamate tutte le tappe del percorso: dalla legge in oggetto, che autorizza l’acquisizione di strumentazioni dedicate “con fondi autonomi o finanziamenti in conto capitale”, allo studio di fattibilità della Asl Roma 4 inviato al Nucleo di valutazione regionale, fino al parere favorevole espresso dallo stesso e l’approvazione dell’intervento, inserito nella delibera di giunta numero 378 del 17 luglio 2023 “Piano degli investimenti in edilizia sanitaria ex articolo 20 legge 67 del 1988”. Un percorso semplice solo in apparenza, le complicazioni dovute a una oggettiva difficoltà di attuazione delle norme non si sono fatte attendere. Questo piano di ingenti finanziamenti, per decollare ha bisogno di tanti passaggi, inclusa la conferenza dei servizi, con tanti soggetti istituzionali da mettere d’accordo, con notevole dilatazione dei tempi. Tanto che l’esponente del Pd ha incalzato, nella sua interrogazione, il presidente della Regione Lazio Francesco Rocca “sulle tempistiche e lo stato di realizzazione del servizio di Radioterapia presso l’ospedale San Paolo di Civitavecchia”, ricevendo la risposta dell’assessore alle Politiche Sociali Massimiliano Maselli. Nella seduta del Consiglio regionale del 21 febbraio, Maselli ha illustrato tutti i passaggi necessari affinché il servizio venga attivato al più presto, grazie a un percorso abbreviato che l’amministrazione regionale ha garantito a tale essenziale opera. In particolare, l’assessore ha evidenziato la nuova programmazione degli interventi, con l’accelerazione del progetto per la Radioterapia, assicurata da una procedura più snella garantita da una legge ad hoc, la 232 del 2016, che riduce i tempi di attuazione, consentendo la realizzazione del reparto entro due anni dalla firma della convenzione, che dovrebbe essere siglata entro l’estate. Sarà poi indetta la gara con procedura a evidenza pubblica. “La cosa importante, è che abbiamo messo il progetto su un binario più rapido – ha sottolineato Maselli – conoscendo i tempi, nel giro di 18, massimo 24 mesi potremo vedere la realizzazione di quest’opera”. Tempi standard per la nostra burocrazia ma trattandosi di terapie oncologiche sarebbe il caso, visti i ritardi dei treni, di sostituire i binari con una autostrada.

 

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