Sarà attiva da lunedì 6 novembre la casa di comunità di Formello, realizzata in un edificio messo a disposizione dal comune in piazza Carlo Alberto Dalla Chiesa, zona Albereto e intitolata a Don Angelo Mechelli, compianto parroco di San Lorenzo in Martire, scomparso nel 2007. Lo ha annunciato Cristina Matranga, direttore generale della Asl Roma 4, nel corso della cerimonia di inaugurazione di venerdì 3, evento che ha richiamato autorità e cittadini, per una realizzazione che si attendeva da decenni. Grazie ai fondi del Pnrr e alle norme che ne disciplinano l’organizzazione, la nuova struttura presenta consistenti novità. In primo luogo, oltre a garantire le prestazioni tradizionali quali analisi, esami radiologici, visite specialistiche, prenotazioni presso il Cup, pratiche amministrative per scelta e revoca del medico di famiglia, offre l’opportunità delle reti assistenziali ovvero, percorsi organizzati per pazienti cronici che trovano risposte appropriate alle necessità. C’è la rete cardiologica e quella diabetologica; sono presenti specialisti quali il dietista, il cardiologo e l’angiologo e perfino il podologo. Professionalità per affrontare problematiche di natura cardiovascolare. Palese la soddisfazione dei cittadini, specie anziani e fragili prima costretti a recarsi a Campagnano per prestazioni e approfondimenti. Il presidio sarà inoltre punto di integrazione con i servizi socioassistenziali promossi dal Consorzio Valle del Tevere. Altra rilevante novità, l’accorpamento del consultorio familiare, una convivenza tutta da sperimentare, che non vede il favore delle associazioni delle donne, che paventano uno svilimento della funzione sociale della struttura, una conquista degli anni Settanta indirizzata al mondo femminile, all’infanzia, all’adolescenza e alla famiglia. Si teme che, relegando l’assistenza al mero aspetto sanitario, si perda la funzione sociale e di sostegno psicologico che i consultori garantivano alle donne e al nucleo familiare. Non rassicura la disponibilità di un ecografo, essenziale per indagini legate alla sfera di patologie femminili e la presenza dello specialista endocrinologo, una risorsa in ogni caso, atta a snellire le liste di attesa in ospedale e a ridurre la spesa sanitaria. Una necessità, per una sanità come quella del Lazio, che ha ereditato un pesante debito. “Si tratta di un modello gestionale che vogliamo replicare – ha evidenziato l’assessore regionale all’Inclusione sociale Massimiliano Maselli presente alla inaugurazione – per una Regione sempre più vicina ai bisogni dei cittadini, specie per chi vive nei piccoli centri”. Una realtà, come quella di Formello, con 13mila 500 residenti, che non poteva restare senza un presidio multispecialistico, come sottolineato dallo stesso assessore che ha inoltre evidenziato lo sforzo che sta compiendo la Regione Lazio per ampliare e qualificare l’offerta di sanità territoriale in aree della provincia, da decenni private dei servizi sanitari essenziali.

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