Asl Roma 5, Cgil: “Garantire la prevenzione”
Ė allarme per la carenza di ispettori. Il sindacato promuove una mobilitazione il 23 aprile
Asl Roma 5, dipartimento di Prevenzione: è allarme dei tecnici che ancora una volta, denunciano la carenza di personale e contestano un ordine di servizio che “modifica unilateralmente l’orario di lavoro e della reperibilità”, che mal si accorda con le poche risorse umane a disposizione, costrette a ridurre i turni di presenza. Per questo, sostenuti dalla Cgil, il 23 i professionisti saranno in presidio sotto la direzione dell’azienda, in cui dal mese di marzo si è insediato il nuovo commissario straordinario Silvia Cavalli. Preannunciata da una nota inviata alla direzione e firmata da Maurizio Cistaro e Aldo Capobianchi, rispettivamente coordinatore e responsabile territoriale Funzione pubblica Cgil, l’assemblea dei lavoratori, metterà in luce le condizioni di un servizio essenziale, quale quello della prevenzione, ormai ridotto a meno dell’essenziale, in cui “la carenza dei soli tecnici di prevenzione ammonta a oltre 20 unità – che diventano 40 lavoratori in meno considerate le altre qualifiche – come riportato anche da una recente lettera della Regione Lazio”, riferiscono i sindacalisti. La maggiore preoccupazione è rivolta alla riduzione della quantità delle prestazioni erogate e, conseguentemente, al peggioramento della qualità delle stesse, in un settore in cui sarebbe essenziale la costante presenza e il controllo dei tecnici-ispettori per garantire la sicurezza e il monitoraggio delle attività e dei servizi delle numerose realtà imprenditoriali presenti nel territorio tiburtino di competenza della Asl Roma 5. Ulteriore motivo di confronto, la destinazione dei fondi derivanti dagli introiti dell’attività sanzionatoria – disciplinata dal decreto legislativo 758 del 1994 – riferita all’anno 2020 e l’attivazione della pronta disponibilità, che potrebbe supplire alle annose carenze di organico. Intento dei tecnici è quello di evitare il mancato raggiungimento dei Lea, livelli essenziali di assistenza ovvero, le prestazioni che il Servizio sanitario nazionale deve assicurare inderogabilmente e che la carenza di operatori rischia di mettere fortemente in discussione.