Asl Roma 5: parte la Rsa pubblica aperta al territorio
Ha un nome che è il simbolo di abbondanza, fertilità, fortuna la nuova residenza sanitaria assistenziale pubblica aperta nella Asl Roma 5, in un territorio che comprende 70 comuni in area Tiburtina. Per gli ospiti questo è già un buon auspicio. Dal 1° ottobre a Zagarolo, in quello che nel XIII secolo fu l’antico ospizio dei pellegrini, poi diventato l’ospedale San Giovanni Battista, è attiva una Rsa destinata agli anziani fragili, detti in gergo tecnico “semi-autosufficienti”. La struttura è dotata di 40 posti letto articolati in due moduli di 20 e si estende su una superficie di 1000 metri quadri distribuiti su sei piani. Dopo le analoghe residenze pubbliche di Genzano e Albano anche Zagarolo accoglie parte di una domanda pressante nel Lazio, regione in cui tali strutture sono assolutamente insufficienti. In più la pandemia da Covid-19 ha acuito tale necessità, spingendo la Regione Lazio a ripensare il modello di offerta assistenziale e, attraverso numerosi provvedimenti si è stabilito di rivedere l’intera programmazione regionale. Soprattutto, si è deciso di intervenire in situazioni che avevano palesato l’inadeguatezza e l’inefficacia dell’assistenza e la Rsa di Zagarolo, in tal senso, si dimostra un modello ottimale da seguire. Collocata al centro della cittadina, la struttura si avvale di convenzioni con i commercianti locali come, ad esempio, l’accordo con un bar nelle vicinanze che consentirà agli ospiti di celebrare il rito del tè alle cinque del pomeriggio. “Abbiamo pensato alle persone fragili, – sostiene il direttore generale della Asl Roma 5 Giorgio Santonocito – che qui hanno a disposizione uno spazio a loro dedicato nel borgo antico, così da avere sempre un rapporto diretto con l’esterno”. Soddisfazione è stata espressa anche dal consigliere regionale Rodolfo Lena, presidente degli Affari istituzionali regionali, componente della commissione Sanità e politiche sociali di via della Pisana, che ha rilevato la funzione importante della residenza per il bacino di utenza dei Monti Prenestini. “Oltre ai livelli assistenziali che offriamo al territorio – ha dichiarato il consigliere Pd – abbiamo provveduto a riqualificare l’ospedale dismesso che, abbandonato e non riutilizzato, avrebbe rischiato il degrado”. Il potenziamento delle Rsa pubbliche si inserisce a pieno titolo nell’accordo siglato il 30 settembre tra i sindacati confederali, le rappresentanze dei pensionati e la Regione Lazio, per 1000 posti pubblici di Rsa da attrezzare entro giugno 2021, distribuiti su tutto il territorio regionale. https://www.sireneonline.it/wordpress/?p=6989