Ospedali Riuniti Anzio-Nettuno sotto la lente di ingrandimento. Ė bastato un avvicendamento nelle amministrazioni dei due comuni del litorale e subito è deflagrata la polemica sanitaria, che ha assunto la forma di una “ispezione” della consigliera regionale del Pd Emanuela Droghei in un affollato pronto soccorso, in presenza dei neoeletti sindaci di centrosinistra Aurelio Lo Fazio e Nicola Burrini. Una situazione di difficoltà comune a tutti gli ospedali della Regione Lazio: carenza di infermieri, pazienti in attesa di cure sulle barelle, spazi angusti, personale stressato. Sullo sfondo una vecchia polemica sulle assunzioni, attualmente programmate e gestite a livello regionale, che i partiti di opposizione alla Pisana – sollecitati da buona parte dei dipendenti – vorrebbero ricondurre nell’alveo delle singole Asl e ospedali. Ė la stessa consigliera Droghei, vicepresidente della commissione Bilancio, a dichiarare “la situazione dei Riuniti al limite, con almeno trenta pazienti stipati nelle stanze e in corridoio” e a invocare la necessità “che siano le stesse Asl a gestire direttamente le assunzioni di personale medico e paramedico assolutamente indispensabili”. Si stima che nei pronti soccorsi del Lazio attualmente, la percentuale di operatori in servizio sia inferiore del 40% rispetto alle necessità e ai numeri previsti in pianta organica. Ma non è soltanto la carenza di personale ad alimentare le proteste di amministratori locali e dipendenti. La battaglia per i Riuniti Anzio-Nettuno vede in primo piano la richiesta di riapertura del punto nascita, che ha innescato una vera e propria guerra di campanile nei confronti dell’ospedale Colombo di Velletri, appartenente alla stessa Asl Roma 6, in cui si attende da quattro anni che la sala parto riprenda a funzionare. Datate disposizioni aziendali prevedevano l’accentramento della Maternità in un solo ospedale della Roma 6, privando vasti territori di un servizio essenziale. Una incongruenza superata da un ordine del giorno votato in Consiglio regionale che prevede la riapertura del punto nascita di Anzio mantenendo anche quello di Velletri che, a causa della diatriba, ha rinviato l’annunciata apertura per ben due volte.  (Nella foto: l’ospedale di Anzio)

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