Asl Roma F e G, rivolta contro i tagli
E’ indicato chiaramente, nel capitolo “Interventi prioritari” del decreto 480 del 6 dicembre 2013, proposto dal commissario ad acta per la sanità Nicola Zingaretti, il cosiddetto “Programma operativo”: la riduzione dell’offerta ospedaliera per acuti interesserà in particolare l’area metropolitana, dove il numero dei posti letto per abitante supera gli standard previsti dei 3 per mille abitanti. Avevano tirato un sospiro di sollievo residenti e amministratori delle Asl provinciali Roma F e Roma G ma non hanno fatto in tempo a pregustare il sapore della vittoria, che una nuova disposizione ministeriale, su proposta della Regione Lazio, ha calato la scure sul già martoriato territorio. Le due aziende, dispongono attualmente di 671 posti, che però secondo gli standard regionali dovrebbero essere di oltre i due terzi. Le implacabili necessità di bilancio hanno però imposto ulteriori sacrifici e, piove sempre sul bagnato, a farne le spese saranno proprio gli ospedali di Bracciano, Monterotondo e Subiaco. La proposta è per la riconversione di 3 dei 7 ospedali afferenti alle Asl in questione, per cui si prevedono solo “posti di osservazione breve e l’opportunità di inserire letti di day-hospital e day-surgery”. Con la certezza di far perdere fino a 150 posti letto di degenza ordinaria nei 3 ospedali che servono un nutrito bacino di utenza. Non ha perso tempo a manifestare il proprio disappunto il sindaco di Bracciano Giuliano Sala, che sostiene di avere un indice di 0,7 posti di degenza su mille abitanti. Identico discorso per i 126 posti letto compresi tra Monterotondo e Subiaco. La Roma G attualmente dispone di 0,98 posti ogni mille residenti a fronte dei 2,97 previsti dallo standard regionale, alimentando così una mobilità passiva che rappresenta comunque un costo per le casse aziendali e, di conseguenza, per la Regione. Nel 2013, ad esempio, questa ha riguardato il 69% dei residenti: 1663 trasferiti fuori Asl a un costo medio di 3500 euro per ricovero, il tutto con un esborso della Rm G di oltre 5 milioni e 800 mila euro finiti nelle aziende romane. “Dov’è tutta questa convenienza?” si chiedono i cittadini sul piede di guerra, confortati dalla presa di posizione di Cittadinanzattiva – Tribunale del Malato, il cui segretario regionale Roberto Crea sostiene che “Il documento della Regione contraddice gli impegni presi di recente, tra luglio e dicembre 2013”. Si uniscono al coro anche i sindaci, insieme a quello di Bracciano anche Monterotondo e i 31 Comuni della Valle dell’Aniene. è solo questione di campanile? In compenso, la Regione ha ricevuto dal ministero dell’Economia un altro miliardo e mezzo per sbloccare i pagamenti dei debiti ai fornitori. Economia versus salute: uno a zero.