Asl Roma F. Presentato a Bracciano il progetto cartella clinica ambulatoriale
Il progetto di cartella clinica ambulatoriale diventa realtà. Messo a punto dalla Lait, società di informatica dipendente dalla Regione Lazio, il progetto sarà adottato dalle strutture sanitarie pubbliche regionali, con notevole miglioramento organizzativo. Il nuovo applicativo, che la Regione sta mettendo a disposizione in modalità gratuita, consente di redigere la ricetta elettronica (E-prescription) e utilizza un interfaccia ‘user friendly’, cioè molto più intuitivo e graficamente semplice rispetto al portale precedentemente usato. L’iniziativa si colloca nel nuovo orizzonte organizzativo dettato dall’ obbligo stabilito per legge di redigere la ricetta elettronica da parte dei medici prescrittori in attesa di completare il nuovo corso arrivando alla totale dematerializzazione della ricetta. La Regione Lazio, in quest’ottica, e nell’intento di semplificare l’attività dei medici specialisti, sta completando questo processo, tenendo già in conto che la nuova procedura è pienamente compatibile con l’avvento delle Case della salute nell’organizzazione sanitaria del Lazio. Tanti i vantaggi di questa nuova modalità: attivazione di una cartella clinica ambulatoriale in pratica collegata a tutte le procedure informatizzate regionali (anagrafica,recup, etc.); riduzione dei tempi con il medico in ambulatorio che già all’apertura del proprio computer si troverà pronto il suo piano di lavoro quotidiano; immediatezza dell’approccio ai dati che consentirà di effettuare analisi e report sia per lo specialista individualmente, sia a livello aziendale (e per conseguenza regionale) come macro dato. Il crono programma prevede la richiesta di adesione da parte della Asl alla Regione Lazio, la programmazione della formazione agli specialisti gestiti da esperti della Lait, ed infine l’implementazione di tutti gli applicativi per gli specialisti che operano in ambito aziendale. Grande attenzione dunque viene riposta nella facilitazione della gestione clinica e nella riqualificazione degli aspetti relazionali tra medico, paziente, e conseguentemente il Servizio sanitario regionale.