Un professionista attento ai bisogni dell’utenza, pronto a incanalare le istanze più avvertite sul binario della sostenibilità, a progettare percorsi attinenti alla educazione alla salute, a promuovere corretti stili di vita e campagne di comunicazione sul bene più prezioso per la collettività. L’assistente sanitario, figura nata nel 1997, rivendica la propria identità professionale e si pone come pilastro per l’attuazione dei piani di prevenzione. Un ruolo che deve essere valorizzato a livello istituzionale e che è stato riaffermato nel corso  del secondo congresso nazionale “Dalle radici al futuro: pensieri e azioni per la prevenzione del domani”. La due giorni, che si è svolta il 23 e 24 marzo nell’Auditorium dell’Istituto Seraphicum all’Eur, con i temi trattati ha tracciato il percorso per affrontare le sfide della sanità futura. Al pari di altri profili sanitari, anche questa figura di professionista laureato lamenta una atavica carenza: sono 4mila gli assistenti sanitari attivi ma per garantire un sistema efficiente ne servirebbero almeno 13mila, più del triplo. L’allarme è lanciato dalla presidente delle Federazioni nazionale degli Ordini (Fno) Tecnici sanitari di radiologia medica (Tsrm) e professioni sanitarie tecniche della riabilitazione e prevenzione (Pstrp) Teresa Calandra – a cui gli assistenti aderiscono in virtù della legge numero 3 del 2018 – che sottolinea come tale carenza “compromette l’erogazione di cure essenziali, di loro specifica e non fungibile competenza. Purtroppo – aggiunge Calandra– dobbiamo fare i conti con la scarsa attrattività delle nostre professioni sanitarie, che alimenta una pericolosa deriva del Servizio sanitario nazionale”. Gli assistenti comunque volano alto e, secondo la presidente della Commissione dell’Albo nazionale Maria Cavallo “Bisogna tracciare la strada verso una sanità moderna e inclusiva e gli assistenti, portano con sé, oltre alla consolidata esperienza, la volontà di adattarsi e innovare di fronte alle mutevoli esigenze della società”. Al centro del dibattito, a cui hanno partecipato il sottosegretario alla Salute Marcello Gemmato e il presidente dell’Ordine dei professionisti sanitari (Tsrm e Pstrp) Andrea Lenza, la presa in carico totale della persona, armonizzando gli interventi sia in ambito sociale che in quello sanitario, per allineare i bisogni di salute alle esigenze, esaltando le competenze dei professionisti e rafforzando i servizi territoriali, ponendo sempre in primo piano il lavoro di équipe, gruppi di professionisti che si preparano ad affrontare scenari futuri in cui sempre di più dominerà il digitale, con la rivoluzione che ha prodotto. (Agenpress)

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