Assistenza e beneficenza: arriva l’azienda

Approvato il riordino delle Ipab dopo 18 anni. Nasce la Asp con un ricco patrimonio immobiliare 

Un traguardo atteso da tempo e raggiunto dopo una serrata discussione in Consiglio regionale. Con 30 voti favorevoli e 8 astensioni, la Pisana ha approvato la legge di “Riordino delle istituzioni pubbliche di assistenza e beneficenza (Ipab) e disciplina delle Aziende pubbliche di servizi alla persona (Asp)”. Un cambiamento epocale per istituzioni nate con un Regio decreto del 1890, riformate nel 2001, semisconosciute alla cittadinanza, nonostante dispongano di un cospicuo patrimonio immobiliare. Gestite dalla Regione Lazio, sono 55 in tutto il territorio, suddivise tra quelle di grande rilievo con immobili di notevole pregio, tra cui i romani Istituto di San Michele, il centro regionale Sant’Alessio e gli Istituti di Santa Maria in Aquiro, aventi in media una rendita patrimoniale superiore ai 5 milioni di euro annui. In secondo piano ma non per importanza, le Ipab medio piccole, con una rendita annua tra i 500 euro e il milione; tra queste l’Asilo Savoia, l’Istituto Sacra Famiglia, gli Iras – Istituti riuniti di assistenza sociale di Roma Capitale – e la Fondazione Piccolomini, a cui si aggiungono il viterbese centro geriatrico Giovanni XXIII e la Santissima Annunziata di Gaeta. Infine le Ipab di minori dimensioni; alcune di queste saranno accorpate alle più grandi, come la casa di riposo Calestrini di Roma e manterranno gli edifici a disposizione per l’assolvimento dei compiti istituzionali. Per molti degli immobili più prestigiosi potrebbe aprirsi la strada della cosiddetta “valorizzazione”, ovvero l’alienazione con notevoli benefici per le casse regionali. Un piatto ricco, che negli anni ha visto non poche polemiche relative a una gestione discussa, con una impugnazione al Tar e la sentenza 745 del 2018 del Consiglio di Stato, con cui si censurava “l’inerzia sine-die” della Regione Lazio e l’abuso del ricorso alla figura del commissario ad acta che “in violazione del principio di collegialità dell’organo statutario (consiglio di amministrazione, ndr), ha gestito senza alcun controllo le Ipab regionali in attesa del processo di riordino”.

 

Le Ipab, da istituzioni ad Aziende

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Ipab: istituzioni di assistenza e beneficenza nate dalla fusione di strutture assistenziali come ospizi e orfanotrofi. Fine statutario è l’offerta di servizi sociali e assistenziali ai minori e agli anziani, sia in condizioni di salute che di malattia. Sono enti pubblici, vigilati e finanziati dalla Regione Lazio che provvede alle nomine dei vertici. Dotate di autonomia gestionale, si avvalgono di un Consiglio di amministrazione che assume le decisioni in base allo statuto dell’ente. Con l’attuale legge di riordino della Regione Lazio, diverranno Aziende di servizi alla persona, con la possibilità di eventuale trasformazione in soggetti privati.

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