Azienda 0 e proroghe, luci e ombre della sanità
La sanità del Lazio è in gran fermento. Sta andando avanti il progetto per la istituzione della nuova “Azienda Lazio 0”, lo strumento che provocherà un ulteriore, profondo cambiamento organizzativo e gestionale del settore. Nel silenzio più totale, con la massima discrezione richiesta agli eventi destinati a incidere, sta prendendo vita “l’azienda delle aziende”, un nuovo ente sovraordinato ad Asl e ospedali che dovrà occuparsi di asset strategici per il servizio sanitario regionale come la gestione dei pagamenti, la logistica, l’approvvigionamento di beni e servizi e tutto ciò che sovrintende alla architettura gestionale di Asl e ospedali. Non più tanti servizi per ogni azienda sanitaria e ospedaliera, sebbene le stesse già siano accorpate e inserite nel sistema di acquisti centralizzati, ma un’unica centrale che tanto ricorda l’antico e rimpianto Pio Istituto di Santo Spirito ed ospedali riunti di Roma. “Ė istituita, quale ente strumentale di supporto agli enti del servizio sanitario regionale, l’azienda regionale sanitaria Lazio 0, allo scopo di razionalizzare e ottimizzare i livelli di efficacia ed efficienza organizzativa del servizio sanitario regionale” recita il primo articolo approvato da tempo ma, per quanto attiene a razionalizzazione e ottimizzazione, non la pensa così la consigliera regionale del gruppo Misto Francesca De Vito, che nel suo intervento alla Pisana ha chiesto concretezza per riempire quella che potrebbe essere “l’ennesima scatola vuota che si apre in Regione”. Si tratta, per la esponente che ha abbandonato il Movimento 5 stelle – passato da una morbida opposizione a Zingaretti alla maggioranza con due assessorati – di trasformare la proroga dei contratti di 5mila operatori sanitari reclutati per l’emergenza in assunzioni, assicurando un posto in pianta stabile ai dipendenti dell’emergenza, da tempo precari in carico all’Ares 118, azienda che gestisce il soccorso sanitario. Plaude, al contrario, alla proroga dei contratti dei sanitari il presidente della commissione regionale Sanità Rodolfo Lena, assicurando una futura stabilizzazione. “Il rafforzamento del nostro Sistema sanitario regionale – comunica in una nota l’esponente Pd – dipende dal suo personale, che in questa emergenza ha lavorato in prima linea come non mai. Obiettivo finale – assicura Lena – è quello di arrivare a una stabilizzazione definitiva per operatori che hanno dato un contributo fondamentale e irrinunciabile. Senza di loro non avremmo mai potuto affrontare la pandemia e ottenere gli importanti risultati che sono sotto gli occhi di tutti”. Tornando all’Azienda Lazio 0, per quanto attiene ai costi secondo l’analisi dei tecnici del Bilancio, a fronte di una spesa annua per stipendi del personale, dotazione strumentale, onorari per gli organi istituzionali e i membri di commissioni pari a poco più di 2 milioni e 600 mila euro, il nuovo organismo dovrebbe garantire nei dodici mesi e a regime, un risparmio di 43 milioni, riferito agli approvvigionamenti di beni e servizi, alla gestione magazzini e logistica e alla gestione del sistema informativo.