Azienda 118: l’emergenza si affida ai volontari per il soccorso sul territorio del Lazio
E’ del 30 dicembre la delibera 365 dell’Ares 118 che dà il via a una selezione tra enti, istituzioni e associazioni di volontariato per l’affidamento di 116 postazioni di ambulanze e auto mediche distribuite su tutto il territorio del Lazio, 65 a Roma e hinterland le rimanenti 51 in tutta la regione. In tal modo l’azienda di emergenza sanitaria tenta di sopperire alla carenza di propri mezzi e operatori, suscitando molte perplessità sul futuro di un servizio che vede sempre di più il ricorso ai privati. Caratteristica delle imprese ammesse alla selezione è l’iscrizione da almeno sei mesi al registro del Terzo settore insieme ad altri criteri tra cui: l’attitudine a garantire la continuità delle prestazioni, l’esperienza maturata nel settore, la distribuzione sul territorio, la formazione ed esperienza di medici e operatori, la dotazione tecnologica, la vetustà e i chilometri percorsi dai mezzi. Tale affidamento si basa su una sentenza della terza sezione della Corte di Giustizia europea del 21 marzo 2019 che riconosce a tutti gli effetti la competenza delle associazioni di volontariato – tra cui la Croce Rossa – a svolgere servizi di soccorso primari e secondari, senza alcuna limitazione. Ma non mancano le voci contrarie. Quelle dei sindacati di settore in testa che lamentano la gestione di un servizio pubblico affidato per metà ai privati e, a seguire, tutte le perplessità dei cittadini dell’area pontina che non ritengono soddisfacente la dotazione di ambulanze prive di medico a bordo, in un territorio che l’estate vede più che raddoppiate le presenze e ha subito il declassamento di vari servizi sanitari locali. Il costo complessivo massimo dell’affidamento triennale, eventualmente prorogabile per un anno, ammonta a 41 milioni 799 mila euro mentre si attende l’espletamento di un concorso per 138 autisti, figure sempre più carenti nel servizio pubblico così come i medici, ridotti a solo 61 unità in tutta la regione. La delibera per la selezione dei volontari si pone in controtendenza nei confronti di una mozione proposta dal Movimento 5 stelle e approvata in Consiglio regionale, che prevedeva la “reinternalizzazione” graduale dei servizi.