Bambini, cure migliori con il Pensiero
Un progetto che consente la centralizzazione dei dati favorendo la diagnosi e l’assistenza
Si chiama “Progetto Pensiero” ed è sostenuto dalla Fondazione Italiana per la Lotta al Neuroblastoma, il tumore più comune nella prima infanzia. Un progetto di cui è coordinatrice nazionale Manila Antonelli, professore associato di Anatomia patologica al dipartimento di Scienze radiologiche oncologiche e anatomo patologiche dell’Università “La Sapienza” di Roma, dirigente medico al policlinico “Umberto I” di Roma. Secondo la professoressa, “la centralizzazione dei dati riferiti ai tumori cerebrali pediatrici, consente di mettere insieme informazioni e conoscenze condivise dalla comunità medico-scientifica. Tutto ciò è essenziale per il miglioramento delle diagnosi e delle cure”. La necessità di centralizzazione dei dati nasce in modalità spontanea nel 2007 grazie alla volontà di un gruppo di neuropatologi e neuro-oncologi coinvolti del trattamento dei tumori cerebrali in età pediatrica, grazie al finanziamento e alla fiducia della Fondazione Italiana per la Lotta al Neuroblastoma. La Fondazione nasce nel 1998, con sede legale al “Gaslini” di Genova, come ramo scientifico dell’Associazione Italiana per la Lotta al Neuroblastoma; seleziona e sostiene i progetti di ricerca per la cura del neuroblastoma (tumore extra-cranico) e dei tumori cerebrali e in Italia numerosi sono i centri di neurochirurgia e neuro-oncologia di riferimento, tra cui il Policlinico Umberto I – che è centro di coordinamento nazionale – e l’ospedale pediatrico Bambino Gesù di Roma, l’Istituto Nazionale dei Tumori di Milano, il Santobono Pausilipon di Napoli, il Policlinico di Bari, il San Marco-Rodolico di Catania, il Meyer di Firenze, il Sant’Orsola di Bologna, i Policlinici Universitari di Verona, Vicenza e Modena, il Gaslini di Genova e, a Torino la Città della Salute e della Scienza. I benefici legati al progetto “Pensiero”, si riferiscono anche all’avvio di un percorso che consente al bambino trattamenti omogenei ai fini diagnostici e terapeutici, come sottolinea ancora la specialista, per far sì che tutti i piccoli pazienti operati per tumore cerebrale vengano trattati con un approccio multidisciplinare grazie a figure professionali esperte e dedicate e in stretta collaborazione. Per maggiori informazioni, collegarsi a www.neuroblastoma.org, e sui canali social di Facebook, Instagram, Twitter, Linkedin e YouTube. (Agr)