Ė racchiuso in un acronimo, il cambiamento della qualità di vita per le persone con difficoltà. Attraverso il Peba – piani per l’eliminazione delle barriere architettoniche – l’aspetto delle nostre città dovrebbe cambiare e regalarci un territorio a misura d’uomo. Sarà questo il compito del tavolo tecnico per l’analisi e la definizione dei Piani anti-barriere, insediatosi il 29 luglio al ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti. Presenti all’evento i competenti ministri Matteo Salvini e Alessandra Locatelli per il dicastero delle Disabilità. “Vogliamo fare di più per migliorare la vita delle persone e possiamo farlo – hanno dichiarato i rappresentanti del governo Meloni. I luoghi e gli spazi devono essere fruibili per tutti: serve parlare di progettazione universale sia per gli spazi pubblici che per gli spazi privati. Il programma per affrontare il tema infatti è vasto: si collega alla riforma sulla disabilità in itinere e che ha già consentito alla Pubblica amministrazione di adeguare gli spazi per accogliere il lavoro di persone diversamente dotate. “È fondamentale superare norme molto datate che fanno riferimento solo all’accessibilità, poco alla fruibilità degli spazi, per nulla al diritto di tutti di potersi muovere il più possibile in autonomia”, è l’ulteriore intendimento dei titolari dei due dicasteri, che si sono ripromessi di coinvolgere tutti i professionisti competenti in materia, affinché sia “promossa una rinnovata visione della disabilità perché ogni persona possa partecipare pienamente alla vita civile, sociale e politica del nostro paese”. Coordinatore del tavolo Mario Barbuto, presidente dell’Unione italiana ciechi e ipovedenti. I lavori si svolgeranno per sei mesi, rinnovabili, periodo in cui si dovranno proporre modifiche normative e progetti per cambiare il volto ai nostri ambienti, sempre troppo poco attenti a chi ha qualche difficoltà in più.

 

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