Bassetti e il Covid: “si fanno troppi tamponi”
L’infettivologo genovese smonta l’alone di terrore creato agli esordi della malattia e tenuto a lungo in vita
Covid e influenza: ricomincia il bombardamento mediatico. Dovunque si leggono notizie allarmistiche, in realtà entrambe le patologie vanno affrontate con serenità. A garantirlo, un’autorità in materia, il professor Matteo Bassetti (nella foto) primario infettivologo al San Martino di Genova e volto noto della Tv, che in una recente intervista al programma notturno “I lunatici” di Radio 2, ha detto la sua sulle ultime emergenze. “La pandemia? Se noi avessimo l’intelligenza e la capacità di fare meno tamponi probabilmente la pandemia sarebbe finita. Purtroppo continuiamo a fare tantissimi tamponi anche agli asintomatici. Vediamo dei numeri molto elevati che sono legati più a una positività biologica che a quello che rappresenta realmente oggi questa malattia. Ancora oggi si fanno troppi tamponi”. Su questo non c’erano dubbi, come sulla opinabile interpretazione del bollettino di contagi e morti – non ha mai indicato l’altissimo numero di guariti – che da quotidiano è diventato settimanale. “Il bollettino settimanale? – risponde il professore – è un modo di aggregare i dati, mi pare che sia una cosa più intelligente rispetto a quello che avveniva precedentemente. Di fronte a quello che è oggi il Covid forse varrebbe la pena evitare proprio di continuare a dar dei numeri”. Detto da lui bisogna crederci. Parole rassicuranti anche per quanto attiene agli ospedali. “Dal punto di vista clinico, quello che vediamo oggi rispetto a quello che vedevamo due anni fa è imparagonabile. La situazione è completamente diversa. I reparti sono simili a quello che erano nella situazione pre pandemia. Oggi il Covid è uno dei tanti attori che causano polmoniti”. Una malattia endemica quindi che, per il primario è stata resa meno aggressiva grazie ai farmaci che ne riducono gli effetti, “i vaccini” secondo Bassetti e le altre specialità farmacologiche “che prima non avevamo”. O i cui effetti benefici non erano minimamente presi in considerazione, avendo puntato tutto sulla nefasta raccomandazione ministeriale “tachipirina e vigile attesa”. Nessun timore per il Natale quindi: contro l’influenza il primario consiglia il vaccino ai fragili – persone over 70, diabetici, immunodepressi, malati di tumore, malatti cronici, obesi – stesso consiglio per il Covid e, soprattutto, nessun accostamento nel “vedere questo virus come lo si vedeva nel 2020 o 2021”.