Buzzi in ospedale con l’emergenza freddo
Un protocollo d’intesa del 2009 assicurava spazi per i senza fissa dimora nel Forlanini dismesso
L’ospedale era in dismissione, lo aveva stabilito un provvedimento del direttore generale nel 2006, seguito da immediata ratifica regionale. Nonostante ciò si adibì un’ala del Forlanini a ricovero per i senza fissa dimora per l’emergenza freddo. Una storia lontana che diventa prepotentemente attuale. La ratifica del protocollo d’intesa siglato tra la direzione dell’Azienda ospedaliera San Camillo Forlanini e il V dipartimento del Comune di Roma – che si occupa del settore sociale – è prevista dalla delibera aziendale che porta il numero 2703, pubblicata il 31 dicembre 2009. Un regalo per il nuovo anno che consentì alle cooperative che collaboravano con il V dipartimento allora diretto da Angelo Scozzafava – attualmente agli arresti con ipotesi di reato legate all’inchiesta “Mafia Capitale” – di occuparsi dei senza fissa dimora vaganti tra i padiglioni del San Camillo. Tra la sorpresa e l’apprezzamento generale, si decise di assistere queste persone fragili creando un apposito gruppo di lavoro aziendale. Le motivazioni riportate nella delibera si legano alle difficoltà dello spostamento di attività sanitarie dal Forlanini al San Camillo. La direzione aziendale dichiara nell’atto: “sono pervenute richieste per l’utilizzo di locali in dismissione del presidio Forlanini da parte di enti di natura pubblicistica”. Così, il 1 ottobre 2009 il V dipartimento del Comune chiede la concessione in comodato d’uso, per la durata di sei mesi poi prorogati, di alcuni spazi siti all’interno del nosocomio “al fine della realizzazione di un Centro di ricovero per il piano emergenza freddo”. I locali dove alloggiava la squadra di emergenza dell’ospedale che a mano a mano si stava svuotando, dopo un veloce restauro e adattamento, divennero un piccolo ostello per persone in difficoltà e senza fissa dimora, individuate dai componenti del gruppo di lavoro. La gestione del centro con mensa, pulizie, lavaggio biancheria e servizi connessi fu affidata ad alcune cooperative: in ambienti ospedalieri si dice che fossero la 29 Giugno, integrata poi dalla Eriches, scrigni dorati di Salvatore Buzzi dominus di “Mafia Capitale” insieme a Massimo Carminati. L’impegno dell’azienda San Camillo Forlanini si sostanzia nella concessione dei locali, le spese per le utenze, l’inserimento nel progetto assistenziale dei “clochard” abituali frequentatori dei due ospedali. Così il 2 novembre dello stesso anno viene siglato il protocollo d’intesa firmato dal direttore del V dipartimento comunale Angelo Scozzafava e dall’allora direttore generale del San Camillo Forlanini Luigi Macchitella, attuale commissario della Asl di Viterbo.