Calabria, i cittadini progettano la “loro” sanità
Laboratorio annuale della Comunità Competente a Lamezia Terme con numerose richieste
L’unione fa la forza e in Calabria la prova evidente della veridicità di questo proverbio si ha nella sanità anzi, nei cittadini che da tempo si battono per una sanità efficiente, che dia risposte in tempi appropriati e guardi con attenzione alle esigenze dei territori. E la forza da qualche anno ha assunto la forma della “Comunità competente”, una aggregazione di oltre 90 associazioni di tutela, gruppi di pazienti, comitati locali, promossa da Rubens Curia (nella foto), medico in pensione con una vasta esperienza sul campo che mette a disposizione della collettività, per sottoporre alle istituzioni un modello di sanità vicina alle istanze dei cittadini. Alla base di questa rete informale, c’è la competenza degli operatori sanitari insieme all’esperienza dei pazienti e gli strumenti di cui si dota la Comunità competente: documenti elaborati congiuntamente, da sottoporre ai tavoli istituzionali, amministratori regionali, direzione di Asl e ospedali, esponenti politici locali, sindacati, a cui ci si appella per chiedere l’esigibilità del diritto alla salute. In linea con tale intento, si è svolto di recente il quarto laboratorio annuale di Comunità Competente dedicato all’assistenza più vicina alle comunità, titolo “Medicina di prossimità per sconfiggere la povertà di salute in Calabria”. Cinque ore di maratona oratoria presso l’Oasi Bartolomea di Lamezia Terme da cui, il 9 ottobre, è scaturito un documento denso di proposte, inviato al presidente della Regione Calabria Roberto Occhiuto commissario della sanità, al subcommissario Ernesto Esposito e al direttore sanitario della Azienda Zero (ente di governo della sanità, ndr) Domenico Minniti. Fitto l’elenco di richieste, in una Regione commissariata e in Piano di rientro, in cui l’offerta di salute non soddisfa le esigenze della popolazione. Si va dalla richiesta di attuazione del Piano d’azione sulla salute mentale, al potenziamento delle Neuropsichiatria infantile, passando per la sollecita attuazione del Piano regionale delle dipendenze. Un elenco che tradisce le criticità in cui si dibatte il settore della Salute mentale nel territorio, che sfocia nella ulteriore richiesta di assunzione di psicologi e assistenti sociali, per supplire alla carenza di personale nei dipartimenti ospedalieri, nei servizi per le dipendenze e nei consultori. Altro appello per l’acquisto di apparecchiature medicali e per la definizione dell’avvio dei lavori del Nuovo ospedale della Piana e la realizzazione di elisuperfici, così come è necessario, per la Comunità competente, perfezionare l’accordo contrattuale dei medici di famiglia, rafforzando le cosiddette “aggregazioni funzionali territoriali” negli studi dei camici bianchi. Una Comunità in movimento, quella della Calabria, che ha come perno la casa della comunità – per cui si stanno compiendo studi sui modelli organizzativi – e che vede nella buona pratica di quella di Palmi un esempio da prendere a modello.