Cardiologia interventistica a congresso. L’evento, previsto nelle giornate del 18 e 19 settembre, è ospitato nella Sala Mechelli del Consiglio regionale del Lazio e dimostra quanto sia stretta la collaborazione tra protagonisti della nostra sanità, come la società scientifica promotrice dell’evento e le istituzioni. Da tempo si è creato un link tra la Società italiana di cardiologia interventistica (Gise) e il presidente della commissione Bilancio del Consiglio regionale Marco Bertucci e il convegno odierno “Gise on the Beach” tra gli altri intenti, si prefigge di fare il punto sullo stato di salute del settore a livello regionale. “Ė un momento particolare per la sanità regionale – spiega Bertucci – lo dico da presidente della commissione Bilancio e senza alcuna polemica: lo stato del bilancio che abbiamo trovato è davvero complicato e ancora oggi siamo obbligati a dover fare i conti con i numeri impietosi. Ė nostro dovere di amministratori farlo nel migliore dei modi, perché è grazie ad una situazione finanziaria sana che possiamo intervenire con maggiore approfondimento sulla sanità”. Porta ad esempio, il presidente, la situazione dei posti letto “su cui sembriamo sempre essere in emergenza” incalza, riferendosi ai conti in rosso, che incoraggiano la mobilità sanitaria verso altre regioni. “Pochi posti letto dovuti ad un bilancio non positivo portano inevitabilmente i pazienti del Lazio a rivolgersi al di fuori della nostra Regione, con un ulteriore aggravio di spesa. Ecco, è qui che dobbiamo lavorare, intervenire alla radice per risolvere tutti i problemi correlati”. Non resta che avviare la strada del confronto, sostiene Bertucci, garantendo il particolare impegno dell’amministrazione regionale targata Francesco Rocca, che si batte per proporre l’idea di una sanità diversa. Si spera nel prossimo bilancio ma, avverte il presidente: “Abbiamo già dato un primo segnale mettendo a disposizione del Servizio sanitario nazionale l’ospedale Celio. Una mia mozione approvata dal Consiglio tutto, che ritengo viatico per un futuro migliore per l’intero settore sanitario della nostra Regione, per la quale stiamo già lavorando al piano sanitario che verrà”. Confidando che sia un piano programmato di concerto non solo con le società scientifiche e gli addetti del settore ma, soprattutto, con la partecipazione dei cittadini.

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