Carenza infermieri, mortalità in aumento
L’allarme lanciato dalla Federazione dell’Ordine, in Italia ne mancano 50mila. Anziani a rischio
L’argomento, scottante, è noto da tempo. L’atavica carenza di infermieri nel nostro Paese provocherebbe più decessi nei reparti. Non è soltanto l’associazione di categoria a denunciarlo ma i dati, provenienti dall’ultimo conto annuale pubblicato dalla Ragioneria generale dello Stato, sono stati poi elaborati dal centro studi della Fnopi, Federazione nazionale Ordini professioni infermieristiche. Analogo studio è pubblicato su autorevoli riviste internazionali quali Jama e British Medical Journal. Se ogni infermiere assistesse al massimo 6 pazienti, sarebbero evitabili 3.500 morti l’anno e l’incremento del 10 per cento di professionisti ridurrebbe la mortalità del 7 per cento. Tali statistiche sono suffragate da indagini svolte in Francia e Gran Bretagna nei reparti di terapia intensiva mentre, desta preoccupazione, l’evidenza degli anziani con patologie multiple ricoverati in reparti inadeguati alla branca medica di cui abbisognerebbero. In Italia, nonostante la media elevata di pazienti assistiti per ogni infermiere – con punte di 17-18 nelle regioni in piano di rientro – il rischio di mortalità è più contenuto degli altri Paesi grazie alla abnegazione e alla competenza dei professionisti che riescono a contenere gli eventi avversi.