Case della salute: “Poche e inefficienti”
Daniele Giannini (Lega), denuncia la mancata realizzazione di 31 presidi sul territorio del Lazio
Casa della salute, “porta di accesso unificata al sistema sanitario regionale, inserita in una rete sociosanitaria di cure primarie e continuità assistenziale”. Sul portale salutelazio.it la struttura è presentata come “l’innovativo punto di forza della medicina territoriale, un sistema per cui i cittadini fruiscono di una offerta di servizi, più accessibili e meglio organizzati”. Secondo i programmi regionali dovevano essere 48 su tutto il territorio, una per ogni distretto sanitario entro il 2014: a tutt’oggi se ne contano 17, due sul litorale (Ostia, Cerveteri-Ladispoli), una ai Castelli romani (Rocca Priora), quattro a Roma (Prati Trionfale, Labaro, Prenestino, Torrenova), altre concentrate in provincia di Viterbo, una a Sezze e a Zagarolo, altre ancora in provincia di Frosinone. Il territorio di Rieti ne è completamente privo. “è un processo aperto, in continua evoluzione”, rassicura l’annuncio sul portale; la flessibilità delle prestazioni è la caratteristica dominante per cui, “in base alle esigenze territoriali è assicurata un’assistenza adeguata”. Tracciando un bilancio, si può dire che il bicchiere è mezzo vuoto, non essendo attiva neanche la metà delle strutture previste. A mettere il dito nella piaga è il consigliere regionale Daniele Giannini, che parla di fallimento. “Nel settembre del 2013, fu comunicato che ‘Le Case’ in questione sarebbero state 48 entro il 2014 – esordisce l’esponente della Lega – una in ogni distretto socio sanitario: 15 a Roma, una per Municipio, e 33 nelle province del territorio. I numeri evidenziano che le poche attive non funzionano nemmeno a pieno regime”.