Cefalea, malattia sociale: serve il riconoscimento
Incontro tra istituzioni, esperti, associazioni di pazienti per sensibilizzare sul tema
L’emicrania colpisce circa il 12 per cento degli adulti in tutto il mondo con una prevalenza tre volte maggiore nelle donne e, secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità, è la terza malattia più frequente e la seconda più disabilitante. È una malattia cronica che ha un altissimo costo umano, sociale ed economico, eppure è ancora percepita dai pazienti come “invisibile”. Del tema si parlerà mercoledì 16 novembre, in un evento in modalità virtuale, promosso dalla Fondazione Onda, osservatorio sulla salute della donna e di genere, con l’obiettivo di creare un momento di confronto tra istituzioni, comunità scientifica e associazioni di pazienti. L’intento è la sensibilizzazione degli attori istituzionali affinché si dia attuazione alla Legge 81 del 2020, “Disposizioni per il riconoscimento della cefalea primaria cronica come malattia sociale”, riconoscendo la patologia come malattia sociale invalidante, garantendo così un’appropriata e tempestiva presa in carico dei pazienti nonché un accesso equo e omogeneo alle cure. Tra i partecipanti, il sottosegretario alla Salute Marcello Gemmato, le senatrici Elena Leonardi ed Elisa Pirro, le deputate Arianna Lazzarini e Marta Schifone e numerosi esperti tra cui Piero Barbanti, presidente della Associazione italiana per la lotta contro le cefalee, rappresentanti di società scientifiche, associazioni di pazienti e Federica Merzagora, presidente di Onda. Per info: https://ondaosservatorio.it