Cefalee, a gennaio la proposta di legge approda in aula

cefaleeMarcelletti e Pini: “L’impegno delle istituzioni è determinante per approvazione ddl cefalee”

di Antonella Aldrighetti

 

Il 37 per cento degli italiani è affetta periodicamente da cefalea, tra questi il 14,7 per cento soffre di emicrania, il 20,8 di cefalea tensiva, il 3,3 di cefalee croniche (evoluzione di forme episodiche) e l’1 per cento di cefalea a grappolo oltre alla stessa percentuale che soffre di cefalea da abuso di medicamenti. Eppure con questi dati, così platealmente allarmanti ancora non è stato stabilito un percorso omogeneo di diagnosi, trattamento e cura che possa essere d’ausilio ai pazienti e funzionale all’impatto finanziario sul Sistema sanitario nazionale. Ogni anno infatti la spesa complessiva si aggira attorno ai 3 miliardi e mezzo di euro. Il Gruppo Interparlamentare per lo studio delle Cefalee con l’ausilio del professore Paolo Martelletti (Presidente Eletto della Federazione Europea Cefalee, Presidente della Società Italiana per lo Studio delle Cefalee, Direttore del Centro Regionale dell’Ospedale Sant’Andrea, Università La Sapienza di Roma), ha presentato un disegno di legge di cui è prima firmataria l’onorevole Giuditta Pini che ha specificato: “l’impegno che il ddl possa essere calendarizzato a breve e arrivare in aula alla Camera già a gennaio, considerando anche la necessità dell’approvazione di una legge appositamente dedicata che abbia ricadute positive sul piano etico e sociale, oltre che su quello della riduzione dei possibili costi diretti e indiretti di questa patologia”. Questo percorso dovrebbe evitare al paziente di vagare a vuoto prima di essere trattato: ripercussione che raccoglie anche un alto impatto sotto il profilo economico per lo stesso Servizio sanitario nazionale. “Se fino a qualche anno fa questa patologia veniva presa relativamente sottogamba, oggi siamo in grado di riunire a un unico tavolo, multiprofessionale e multidisciplinare, istituzioni, decisori, professionisti della ricerca e della cura affinché – ha dichiarato il professore Martelletti – si riesca a fare il punto su una tematica sanitaria di notevole importanza, come la cefalea, con particolare riguardo alla materia del riconoscimento di malattia sociale della cefalea ed alla presa in carico dei pazienti come strumento per ridurre i costi sociali ed organizzativi”. Testimonial d’eccezione la giornalista di Rai Sport Paola Ferrari che ha parlato del suo rapporto continuo e doloroso con la cefalea che l’ha accompagnata per buona parte della sua vita e del suo inarrestabile impegno televisivo. Al suo fianco altre, forti testimonianze di pazienti che nella Capitale hanno trovato un centro per la cura che li ha portati a migliorare la propria qualità della vita. Il congresso congiunto delle due società scientifiche che si terrà fino a sabato 31 ottobre presso la sede del Cnr di Roma si prefigge di affrontare un percorso comune da seguire per favorire la ricerca traslazionale per le cefalee croniche e le terapie di prevenzione ad alta efficacia; come ottimizzare le reti e i percorsi assistenziali operativi sul territorio nazionale per ridurre i costi sanitari e lanciare campagne sociali di educazione del paziente sui rischi della cronicizzazione oltre che ridurre stigma etico sociale di chi è affetto da cronicità.

 

 

 

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