Celebrata, senza trionfi, la “Giornata del 112”

Numero unico di emergenza: molti usano il 112 ma ancora una larga fascia di popolazione non conosce o non utilizza al meglio il servizio. Per questo, l’11 febbraio è stata individuata quale “Giornata europea del 112”, in cui molte città europee organizzano iniziative per favorirne la visibilità. Nel corso degli anni il 112 ha mostrato alcune criticità, prima fra tutte la duplicazione delle risposte da parte delle sale operative che ha arrecato gravi disagi ai cittadini. L’idea del numero unico nazionale per l’emergenza nasce nel 1991 su impulso della Comunità europea. Nel 2002 vengono emanate alcune direttive a cui l’Italia non aderisce, tanto che nel 2006 si avvia il procedimento per la procedura di infrazione nei confronti del nostro Paese. Nel 2010 il sistema entra in funzione in Lombardia, il Lazio aderisce nel 2015 con la firma di un protocollo d’intesta tra i presidenti delle due regioni, Roberto Maroni e Nicola Zingaretti. Il 17 novembre dello stesso anno apre la centrale operativa 112 del Lazio, che ingloba le chiamate del vecchio 112 a cui rispondono i carabinieri, del 113 per la polizia, del 115 per i vigili del fuoco e del 118 per l’emergenza sanitaria. Un sistema complesso, il cui rodaggio mostra piccole crepe. Da più parti arrivano critiche su un presunto allungamento dei tempi di risposta, considerato che dalla prima chiamata l’utente deve poi essere reindirizzato a uno dei servizi richiesti per cui, secondo gli addetti ai lavori, si perderebbero minuti preziosi. Sul tema, la segreteria del Nursind, sindacato delle professioni infermieristiche, ha predisposto una memoria, con le possibili soluzioni, consegnata nello scorso settembre alla commissione Sanità del Senato.

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